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I Bambini Fanno quello che Vedono. Psicologia e Imitazione. - Pollicino era un grande
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I Bambini Fanno quello che Vedono. Psicologia e Imitazione.

L’umano è nell’imitazione; un uomo diventa uomo solo imitando altri uomini.

Theodor Adorno

“Fai come me!”, “Voglio essere come papà!”, “Da grande sarò come la mamma”, il potere del COME non va mai sottovalutato. Prendiamo 5 minuti della nostra giornata. Fermiamoci ad osservare cosa facciamo e come lo facciamo quando siamo in compagnia dei bambini. Che tono usiamo? Che gesti? Come accompagniamo con la parola le nostre mani, i nostri occhi? Quante volte urlando non ci accorgiamo che ci sono loro a guardare? I gesti di nervosismo alla guida, in fila, al mercato, li ritroviamo poi nei loro giochi con gli amichetti? Quanto sappiamo di quello che insegniamo ai bambini quando non sappiamo di insegnare?

Imitare per i bambini è una forma di apprendimento, li aiuta a modellare il loro modo di fare ed essere. L’imitazione è un processo cognitivo e agisce su due piani, quello conscio e quello inconscio.  Nei suoi studi sullo sviluppo del neonato, lo psicologo svizzero Jean Piaget aveva già osservato come i piccoli imparino in fretta a rispondere per imitazione (Piangi? Piango. Ridi? Rido.), già a 2 mesi riescono a imitare gesti anche senza aver ben chiaro a cosa servano. Più i bambini crescono più si specializzano nel loro imitare, dando un significato a quanto agiscono, imparando a cosa serve un gesto piuttosto che un altro. Imitando prendo il mio posto nell’ambiente. Anche l’adulto non è lontano da questa forma di apprendimento. Entrando in un posto nuovo come arma di adattamento, imita gli altri (es. in un supermercato dove si entra per la prima volta si cerca di imitare il comportamento altrui, al bancone serve il numero? o no? Dove lo prendono? etc). Per non parlare della grande scoperta italiana dei neuroni specchio, neuroni che si attivano negli animali quando si osserva in un simile un comportamento conosciuto  e che si stanno studiando anche negli uomini.

E se quello che vede non è corretto? I grandi perdono molto tempo a dire ai piccoli cosa è giusto e cosa non lo sia, pensiamo quando i bimbi imitano i comportamenti “popolari” di altri bambini o di altri adulti. Spesso scatenano risa ( “che carino ha detto le parolacce!”) o, nel caso di comportamenti inadeguati di un compagno di giochi, mettono in atto la ferma opposizione del genitore.  In questi casi è sempre un bene dare un senso al comportamento imitato e parlarne con il bambino.  Ma poi capita si perda l’occasione di fare attenzione ai nostri comportamenti inadeguati e a come, a forza di essere mostrati al bambino, diventino per loro normale abitudine.

Children see. Chidren do.

Un video molto cliccato su Youtube  dal chiaro titolo “Children see. Children do.” ( che trovate linkato all’immagine) ci mostra chiaramente come il vedere si trasformi in fare nel bambino con tutte le conseguenze del caso. Le azioni che compiamo sono un banco di prova per il bambino. I gesti, il modo di muoversi, camminare, agitarsi o stare calmi, alzare la voce o modularla colpiscono il bambino, scavano la sua attenzione e restano impressi giorno dopo giorno. Il bambino inizia a imitarli, a provarsi nell’essere come l’adulto che ha accanto, per essere “come” i grandi e per questo essere  accettato e protetto, perché uguale. Inizialmente inconsapevole, l’imitazione diventa stile con il tempo. I cattivi esempi dei grandi quindi, diventano fondamentali per interpretare e dare senso ai comportamenti non sani dei bambini.

Viene in mente, uscendo dal mondo infantile, il personaggio cinematografico di Zelig, fantastica creazione di Woody Allen. Un uomo che per essere amato ed accettato imita non solo i comportamenti ma anche l’aspetto fisico di chi gli sta vicino.  Nel film, in un prezioso cameo, lo psicanalista Bruno Bettelheim lo definiva “il conformista per antonomasia”. Proprio a sottolineare come, l’imitazione, fosse in se segno di equilibrio, di necessità di essere “uguale a..” per definire se stessi. Un bisogno fondamentale dell’uomo quello di essere accettati e quindi un aspetto delicato e fragile che merita attenzione. Riflettiamo sempre, quando si tratta del riflesso di un comportamento adulto su un bambino su cosa gli stiamo, anche senza volere, insegnando con il nostro esempio.

Potremmo scoprire che non piace neanche a noi il modo in cui entriamo in contatto con il mondo e che forse, possiamo migliorare noi e allo stesso tempo aiutare i bambini ad avere qualcosa di più sano da apprendere. Buone imitazioni a tutti.

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Pollicino: Giovani imitatori crescono
L’Orco : I cattivi esempi dei grandi
L’arma segreta :  Migliorare se stessi per far crescere sani i bambini
Marzia Cikada

She - Her Psicologa, psicoterapeuta, sex counseling, terapia EMDR per il trauma. Incontra persone che vogliono stare meglio, a partire dall'adolescenza. Nel suo spazio ogni persona può sentirsi a casa. Ha creato il progetto Vitamina di Coppia, con la collega Sara De Maria. Riceve online e nei suoi studi di Torino e Torre Pellice.

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