Top
Giochiamo a fare Sesso? Sex Toys e Sessualità. - Pollicino era un grande
fade
1306
post-template-default,single,single-post,postid-1306,single-format-standard,eltd-core-1.1,flow-ver-1.3.5,,eltd-smooth-page-transitions,ajax,eltd-grid-1300,eltd-blog-installed,page-template-blog-standard,eltd-header-vertical,eltd-sticky-header-on-scroll-up,eltd-default-mobile-header,eltd-sticky-up-mobile-header,eltd-dropdown-default,wpb-js-composer js-comp-ver-5.0,vc_responsive

Giochiamo a fare Sesso? Sex Toys e Sessualità.

L’erotismo è una delle basi di conoscenza di sé, tanto indispensabile quanto la poesia.

Anaïs Nin

 

Cosa accadrebbe se nella tua coppi entrasse un Sex Toys?

 

Sappiamo giocare? Col sesso, dico, sappiamo giocare? E i tabù, ci sono ancora?

Le donne oggi, sono davvero libere di provare piacere?

Sicuramente ci sono molti modi diversi per entrare nel mondo del sesso e per potersi divertire rispetto a qualche anno fa.

 

Se da una parte la routine sembra essere il nemico di una sana vita di coppia, dall’altra il piacere solitario non ha meno voglia di essere coccolato e visto.

 

Ecco allora che la lettura di questo veloce (e anche un poco superficiale) articolo sul “Fatto Quotidiano” da una parte suggerisce che c’è movimento intorno alla sessualità femminile, dall’altra, leggendone i numerosi commenti, ci risponde alla domanda se questo sia ancora un problema. Anzi, sono proprio i commenti ad accendere l’attenzione verso l’articolo. Chi dice che sarebbe meglio non trattare certi argomenti, chi attribuisce ai fenomeni trattati superficialità, chi banalizza tutto ad un discorso territoriale ( le donne inglesi hanno bisogno del giocattolo sexy perché i loro uomini non le sanno soddisfare, invece in Italia…), insomma, se una piccola cosa muove tanta polvere significa che è andata a toccar qualcosa, lì sotto la superficie. Il sesso, signore e signori, è ancora per molti qualcosa di cui meglio non parlare. Se le protagoniste sono le donne, poi…. e allora forse va recuperato l’aspetto ludico dell’incontro con il piacere.

 

Di cosa parlava l’articolo in questione? Dei Dildo Parties, attività lavorativa della signora Bettina Zagnoli che, dopo aver visitato e conosciuto Londra, ha portato in Italia queste versione del Tapper Sex spagnolo (dal nome del sempre caro Tupperware, contenitore in plastica per cibarie et). L’idea è la stessa, mettere insieme delle donne adulte (gli uomini solitamente non sono ammessi) e far conoscere, girare, vedere, illustrare giocattoli sensuali, dal classico dildo a macchine vere e proprie, giochi sessuali di design, eleganti, divertenti, funzionali al piacere. Lingerie, testi, ma anche storie, racconti, trucchi svelati l’una all’altra.

 

Una dimensione più casalinga e intima del buon vecchio Sexy Shop, solitamente ancora legato a fantasie di un sesso buono al massimo per qualche scherzo da festa di addio al celibato o eventualmente non confessabili in pubblico.

 

Invece queste riunioni avvengono in casa, si dicono raffinate e hanno una loro intimità da gruppo di  amiche, si parla di come si usano eventuali oggetti, si raccontano esperienze, si cercano consigli e sfatano paure, semplicemente confrontando le esperienza, giocando.

 

Se i Dildo Parties al momento non sono numerosissimi, i giocattoli però prendono piede sempre di più e possono essere acquisitati in tutto anonimato anche online. Si parte dal semplice dildo in gomma, il buffo rabbit (reso famoso ai più da Sex and The City), fino all’ultimo Strap-On, oggetto che serve alle donne per praticare il pegging, ovvero la penetrazione del/della partner. I giochi sono di tutte le forme e colori, materiali diversi e diverse possibilità.

 

I giochi hanno un mercato fiorente e molto spesso sono persone “normali” con una vita di coppia nella norma a farne uso, perché? Per un cambiamento, per rinfrescare le dinamiche, per provare qualcosa di nuovo. Il punto forte dell’avvicinarsi a questi toys insieme ad altre donne? Semplice, abbattere il pudore, confrontarsi, trarre qualche apprendimento dalle altre. E dopo aver imparato a conoscersi meglio, proporre qualcosa in coppia, coinvolgere, sperimentarsi.

 

Se per alcune potrebbe essere solo un modo per ingannare il tempo, per molte persone significa molto.

 

Giocare migliora il sentirsi capaci in coppia di sperimentare e provare piacere, quanto si impara può diventare materia di condivisione con il/la partner, aiutando magari a superare crisi del desiderio che possono capitare, migliorando il benessere psicofisico, l’armonia e la complicità tra i due attraverso il gioco e l’intimità giocosa che questo crea. Non solo quando il desiderio nella coppia scarseggia, ma anche quando ci si sente meno attraenti. Come quando il corpo cambia o, per le donne, durante la gravidanza. Utilizzare il gioco e l’ironia di un sex toy o di lingerie adatta, rassicura entrambi e migliora l’intesa.

 

 

La sessualità è una parte importante della vita di ognuno, il sentirsi appagat* e appagant* per l’altr* migliora la percezione dello star bene, rende possibile una sintonia maggiore con il proprio corpo e di conseguenza con quello di chi abbiamo accanto.

 

Introdurre stimoli nuovi in situazioni conosciute, aiuta spesso a migliorare la spontaneità del sesso. Senza incastrarsi in meccanismi sempre uguali,si sviluppa una nuova armonia e si rende il rapporto giocoso.
 
Spesso basta cambiare il luogo dei proprio incontri sessuali per riscoprirli diversamente. Che effetto può avere introdurre un gioco di coppia? Questo o quel giocattolo? Intesa è anche, banalmente, ridere insieme per capire come farlo funzionare (la prima volta).
 
Chiaramente una sessualità nella coppia viva solo grazie ad espedienti, andrà compresa con attenzione, forse la crisi in quel caso sta comunicando qualcosa di più profondo alla relazione e non solo la noia della routine. Certo un giocattolo non potrà salvare dal malessere e in quel caso è meglio parlarne con un professionista sessuologa/o e psicoterapeuta di coppia.

 

L’uso di giochi, strumenti, giocattoli sessuali, può essere un lubrificante per le relazioni irrigidite dalla quotidianità.
 
Sentirsi adeguat* potrebbe essere il risultato di una maggiore conoscenza di noi nata proprio dall’uso del giocattolo adatto. Aprirsi poi al confronto con altre persone, raccontare e ascoltare, mitiga il senso di incapacità e suggerisce nuove possibili scenari.

Sulla stessa scia, ma in una salsa maggiormente educativa, è il progetto della “Maleta Roja” nato in Spagna nel 2005 ma vivo e forte di ben 400 consulenti anche in Italia. In questo caso, sempre di riunioni tra donne si parla, la peculiarità è quella di coinvolgere agli incontri personale debitamente formato a trattare argomenti inerenti alla sessualità. Psicologhe, ginecologhe, sessuologhe, danno vita alle riunioni de “La Valigia Rossa” che attraverso la presentazione di sex toys e idee seducenti, sviluppa una cultura di prevenzione e attenzione alla responsabilità rispetto sé e gli altri. Non si parla solo di piacere da provare o regalare, ma anche di informare su malattie sessualmente trasmissibili, gravidanza, coppia, autonomia dall’uomo nella gestione del piacere e della prevenzione, l’uso dei giochi come possibile terapia di coppia.

 

Quindi, i Sex Toys aiutano la sessualità?

 

Sono una possibilità e come tutte le possibilità vanno utilizzati con cura, ironia, divertendosi per scoprire qualcosa di nuovo sul proprio corpo e la propria coppia. Ci sono ancora ombre sulla sessualità, ma prendersene cura, rispettosamente e gioiosamente non potrà che essere un bene per le donne e le coppie che formeranno, illuminando quanto spesso si nasconde all’ombra dell’ignoranza.

 

 
 
Marzia Cikada

She - Her Psicologa, psicoterapeuta, sex counseling, terapia EMDR per il trauma. Incontra persone che vogliono stare meglio, a partire dall'adolescenza. Nel suo spazio ogni persona può sentirsi a casa. Ha creato il progetto Vitamina di Coppia, con la collega Sara De Maria. Riceve online e nei suoi studi di Torino e Torre Pellice.

Commenti
  • bettinazagnoli

    Gentile Signora, innanzitutto complimenti per il suo blog e per l’articolo in cui sono stata menzionata. Desidero però chiarire qualche punto. . 1) Intanto c’è una non sottile differenza tra l’idea che io ho importato da Londra e i Tuppersex: i miei erano salotti raffinati, soprattutto tra amiche o clienti della mia boutique di lingerie e sensual toys. E ho sempre evitato l’assonanza di un termine che ricorda appunto contenitori di plastica che svilisce il vero senso del termine che usavo. 2)i Dildo Parties non sono numerosissimi perché la sua creatrice, ovvero io, ha smesso di farli e li riprenderà quasi sicuramente l’anno prossimo. Non ho una rete di vendita e non mi interessa nemmeno costruirla. Bettina. Punto. Inoltre lei spesso usa il termine “giocare tra amiche”. Guardi che nonostante la lezione, rimaneva sempre pudore, perché comunque si avevano di fianco sconosciute. E lei saprà bene come vergogna, imbarazzo, e cultura siano un fortissimo deterrente nel sentirsi libere. Anche in un contesto ovattato quale era il mio. 3)La Valigia Rossa ha seguito (In Italia dopo il 2005) la mia scia ed è stata supportata da redazionali a pagamento e da una forte operazione di marketing. Io feci tutto da sola e non a caso fui invitata in primis al “Chiambretti Night” a parlarne. Poi ben vengano queste signorine e queste belle iniziative (le ricordo che io sono UNA, non sono sessuologa e anche se volessi non potrei occuparmi di altro) anche se sostanzialmente il fine è la VENDITA di sex toys basic e cosmetici per la sessualità (mai creduto ad una particolare efficiacia). Inoltre parlare di sex toys non è come illustrare una crema da notte o una casseruola da microonde: bisogna avere doti innate per mettere a proprio agio le avventrici, studiare, essere sempre informate, andare a Fiere come quella di Hannover, Las Vegas o Parigi e possedere anche un bel back ground. Troppa superficialità in giro e poca professionalità. A proposito: vero che l’articolo sul Fatto Quotidiano sia superficiale. Ma io lancio sassi. E come vede l’onda è molto interessante. Non amo essere prolissa e trovo poco utile approfondire argomenti di questo tipo on line quando come direbbe un caro amico un po’ volgare, “il thread dopo poco va in vacca”. Meglio leggere i commenti (spesso molto divertenti) e dedurne materiale sociologico su cui lavorare in futuro. Anche perchè onestamente preferisco discutere di erotismo, sensualità, massaggiatori etc davanti a un frizzantino e ad un piatto di lasagne. La saluto con un vibrante sorriso.

    22 Ottobre 2013 at 10:41 Rispondi

Scrivi un commento