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Come Ti Intervisto in Pollicino: Matteo Grimaldi, scrittore - Pollicino era un grande
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Come Ti Intervisto in Pollicino: Matteo Grimaldi, scrittore

OGNI VOLTA CHE INCONTRA QUALCUNO DI NUOVO POLLICINO SI EMOZIONA. OGGI LO FA GRAZIE AD UNA STORIA CHE PARLA DI FAMIGLIE, DI STEREOTIPI, DI CAMBIAMENTO POSSIBILE. UNA STORIA CHE PARLA AI RAGAZZI E SCRITTA PER LORO CON LA SEMPLICITA’ CHE PERMETTE DI CAPIRE, DI AVVICINARSI, DI VEDERE QUANTO SIA NATURALE VOLERSI BENE IN OGNI TIPO DI FAMIGLIA. PERCHE’ SONO LE PERSONE A CREARE QUEGLI STESSI MURI CHE POI LI RENDONO PRIGIONIERI.

Con chi parliamo oggi?  Oggi Pollicino ha incontrato Matteo Grimaldi, scrittore.  Prima di parlare del libro per cui si è deciso di conoscerlo, però, vi regaliamo qualche informazione in più sulla sua vita e sul suo  iter formativo. Matteo è nato al L’Aquila nel 1981. La sua è una storia con le idee chiare, infatti, che volesse fare lo scrittore lo capisce presto e inizia più di dieci anni fa a pubblicare le sue fatiche. Ha esordito nella scrittura nel 2006, pubblicando la raccolta di racconti  Non farmi male per Kimerik Edizioni.

Il successo del libro lo mette in contatto con Samuel Ghelli, docente di italiano presso lo York College of New York che inserisce alcuni estratti del libro nella pubblicazione Italian Language and Culture 2008, ed. americana di Barron’s.

Purtroppo nel 2009 arriva il terremoto de L’Aquila. Un evento che ha segnato e ancora oggi segna la vita di moltissime persone, tocca anche il destino di Matteo e il nostro scrittore si sposta a Firenze, ospitato da cari amici. Lì finisce di scrivere Supermarket24 per il gruppo editoriale Camelozampa. E’ il suo primo romanzo.Arriviamo a settembre 2010 e la casa editrice ET/ET lo contatta attraverso il suo blog e gli propone una collaborazione.

A fine gennaio 2011 esce Una valigia tutta sbagliata e nel 2012, su invito di Anna Albano, editor indipendente che lavora con alcune agenzie letterarie, scrive  La vita delle cose che amiamo, un racconto pubblicato nella collana “Le Perline”, editato dalla stessa Albano con illustrazioni di Raffaella Valsecchi.

La Famiglia X arriva nel 2017, pubblicata da Camelozampa ed è un nuovo esordio, questa volta nella narrativa per ragazzi. Il romanzo piace e contribuisce a mantenere viva e accesa la discussione sul delicato tema della genitorialità omosessuale. Matteo vive a Firenze, dove lavora in una libreria Giunti. E’ redattore del portale letterario Sololibri.net per il quale recensisce nuove uscite editoriali e intervista scrittori per la rubrica “4 Chiacchiere contate”.

Ma questa volta è lui a rispondere alle domande e lo fa in modo gentile e gradevole.


 

1. Benvenuto Matteo, ce la racconti la storia de La Famiglia X ?

La famiglia X racconta la storia di Michael, tredicenne allontanato dai suoi genitori naturali e affidato a una coppia di giovani papà. A fare da sfondo alle vicende è Girone, un piccolo paese della provincia per niente d’accordo con la decisione presa dagli assistenti sociali, e che vorrebbe “per il suo bene” che Michael venisse affidato a una “famiglia tradizionale”.

Michael non dovrà cavarsela da solo. Avrà al suo fianco Zoe, la ribelle figlia del sindaco; la signora Guerra, una donna dal passato misterioso; Clara e Franco, due assistenti sociali molto sui generis; Davide ed Enea, i papà affidatari, con tutto il loro entusiasmo, ma anche le fragilità di chi ha paura di sbagliare, di chi non si sente abbastanza forte.

La famiglia X si rivolge a lettori dai 10, 11 anni, ma non è vietato agli adulti, anzi. Ho lavorato molto su questo aspetto. Volevo che i giovanissimi leggessero una storia avventurosa, piena di colpi di scena; i grandi si divertissero, sì, ma riflettessero sui messaggi nascosti fra le righe.

L’idea è nata leggendo le testimonianze di alcune famiglie arcobaleno.

Mi sono improvvisamente ritrovato catapultato in un buco nero legislativo pieno zeppo d’amore, e ho deciso che volevo raccontare una storia così. E anch’io, come Michael, non sono rimasto solo.

Ho avuto la fortuna di avere al mio fianco Sara Saorin e Francesca Segato di Camelozampa, due editrici coraggiose oltre che preparatissime sul mondo dei giovani lettori, che hanno amato questa storia e mi hanno aiutato a farla diventare bella com’è.

 

2. Dove ti piacerebbe che La Famiglia X trovasse buona accoglienza?

Mi piacerebbe che La famiglia X entrasse nelle scuole, che possa diventare per gli insegnanti lo strumento giusto per discutere coi ragazzi di argomenti ancora considerati spinosi, quale appunto è quello della genitorialità omosessuale, attraverso un libro pensato apposta per loro.

Il punto è che questi argomenti spesso sono ancora tabù per gli stessi educatori. Quindi chiedo innanzitutto a loro di fare uno sforzo in questo senso, perché non si può più aspettare. Siamo dentro a un cambiamento che finalmente sta muovendo il nostro Paese verso il riconoscimento di tutti i diritti a tutti gli esseri umani. C’è molto da lavorare, c’è bisogno di educare, e siamo tutti chiamati a dare in nostro contributo.

 

3. Quali sono le reazioni che raccogli? Questo nostro mondo è pronto a La Famiglia X?

Sono molto contento di come i lettori stanno accogliendo La famiglia X.

Mi arrivano feedback positivi, incoraggianti e, quel che mi stupisce, velocissimi.
Poi c’è tutta un’altra frangia di persone che non lo leggono neanche, ma per il solo fatto che il libro racconti la storia di una famiglia diversa da quella tradizionale decidono di combatterlo duramente. E quindi sono cominciati ad arrivare insulti sulla mia pagina facebook, indirizzati a me, al libro, e anche privatamente a qualche lettore. Si tratta di accaniti sostenitori dell’idea che sia una sola la famiglia giusta: quella composta da un padre e una madre, e che quindi, in nome di (s)ragionamenti molto discutibili, hanno inserito La famiglia X nella “lista nera dei libri gender”. Lo metto fra virgolette perché sono parole loro, ben consapevole che non hanno alcun senso. Rispondere è faticoso, ogni volta, ma difendere Michael e la sua storia è più importante.

4. In cosa sei simile a Pollicino?

Pollicino si fa venire un sacco di ottime idee per salvare i suoi fratelli dall’orco e permettere alla sua famiglia di avere cibo in abbondanza.

Se c’è una cosa che abbiamo in comune è la capacità di affrontare l’imprevisto, prendere una decisione rapidamente per uscirne sani e salvi quando le cose si mettono male.

Poi lui è certamente più furbo di me, ma io molto più alto.

 

5. Quale Orco combatti Matteo? E quale credi sia la tua arma segreta?

Combatto contro l’ignoranza, il pregiudizio, la cattiva informazione, l’aggressività verbale nell’imposizione di certe convinzioni.

E lo faccio con la gentilezza e la preparazione.

Credo che una risposta sicura e gentile lasci il segno più di una coltellata.

 


POLLICINO RINGRAZIA MATTEO E LA STORIA DELLA SUA FAMIGLIA X.
OGNI VOLTA CHE TROVIAMO UN LIBRO COME QUESTO, CHE PARLA DI FAMIGLIE, DI BAMBINI, DI AMORE NON POSSIAMO CHE DARE SPAZIO AL MESSAGGIO CHE QUESTI RACCHIUDONO PAGINA DOPO PAGINA. SENTIAMO FORTE IL BISOGNO DI COLMARE UNO SPAZIO TROPPO VUOTO NELLA CULTURA, TRA LE PERSONE COME NEI NOSTRI CODICI E NELLE NOSTRE NORME, PER RICONOSCERE PIENI DIRITTI SEMPRE E SEMPLICEMENTE A TUTT* CHIUNQUE ESSI SIANO, SI SENTANO E AMINO.  

Per saperne di più

 

Chi volesse acquistare i libri può farlo direttamente presso il sito della casa editrice Camelozampa: La Famiglia X

Pagina FB di Matteo:

https://www.facebook.com/matteogrimaldi/

Sito di Matteo Grimaldi:   http://www.matteogrimaldi.com/

 

 

Marzia Cikada

She - Her Psicologa, psicoterapeuta, sex counseling, terapia EMDR per il trauma. Incontra persone che vogliono stare meglio, a partire dall'adolescenza. Nel suo spazio ogni persona può sentirsi a casa. Ha creato il progetto Vitamina di Coppia, con la collega Sara De Maria. Riceve online e nei suoi studi di Torino e Torre Pellice.

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