Iniziamo da OGGI. Scegliamo il Presente!
Non sottovalutate mai la vostra capacità di cambiare voi stessi.
Non sopravvalutate mai la vostra capacità di cambiare gli altri.
H. Jackson Brown Yr.
L’anno è iniziato e le considerazioni nascono spontanee.
Gli auguri sono ormai evaporati, la carta regalo è finita nella differenziata e le decorazioni, laddove siano state messe in bella vista, tornano lentamente nelle cantine, nelle scatole, al posto dell’attesa fino al prossimo dicembre.
Si torna alla normalità, in molti casi con una dose di stress maggiore. Perchè le feste sono spesso il momento in cui le tensioni, i rancori, la fatica delle relazioni si fa sentire maggiormente o, ancora, il momento in cui ci si scopre soli e non si vorrebbe. Era diventato virale il video della catena di supermercati Edeka del papà/nonno tedesco che si fingeva morto per riunire la famiglia (con tanto di risposta satirica italiana).
Eppure è reale, la tristezza a volte avvolge le feste e si arriva con un carico emotivo doloroso, le crisi coniugali spesso si acuiscono, si delineano i segni di una depressione, all’anno nuovo.
Ma poi arriva lui, l’Anno Nuovo!
E arriva il momento di prendere decisioni. Anche se possono sembrare difficili. Per molti Gennaio è il momento di guardare avanti, di far tesoro delle “buone intenzioni” che si sono manifestate durante le giornate di festa, mettendo in fila i “vorrei” che si desidererebbero nella propria vita. Ma nessun vorrei si trasforma senza passare per il verbo fare.
E allora non desideriamo, facciamo.
Il miracolo non è quello di camminare sulle acque, ma di camminare sulla terra verde nel momento presente e d’apprezzare la bellezza e la pace che sono disponibili ora. Thich Nhat Hanh
Abbiamo una bella occasione, l’inizio. E’ l’inizio dell’anno, l’inizio di un futuro modo di essere noi stessi al meglio. Aspettare non serve. Cominciamo. OGGI.
Sembra sia difficile riempire di senso la parola oggi.
E’ una parola che si perde nei pensieri di ieri e nelle speranze di domani, nel “chissà se un giorno”, finendo con l’essere miseramente perduta, mentre la possibilità che porta dentro finisce con lo svanire.
Essere presenti è molto più che essere qui. Malcom Forbes
Eppure, tutto quello che facciamo lo facciamo solo e solamente OGGI. Se ci sono problemi sul lavoro, nelle relazioni, con i figli, con la propria salute o nel modo in cui ci sentiamo, oggi è l’unico momento buono per iniziare a cambiare le cose.
Il presente è il momento giusto per: SCEGLIERE di FARE
SCEGLIERE. E’ un privilegio che determinati eventi della vita, ci possono far dimenticare di avere.
Eppure è nostro. Almeno in situazioni di normalità. La scelta è il bene prezioso che lasciamo nel fondo del sacco e che finiamo con il non utilizzare per paura degli altri, nella speranza che lo facciano altri per noi, per mancanza di sogni ed eccesso di limiti (sovente non reali ma insegnati dalle relazioni non funzionali che si sono vissute). Fermiamoci e ricordiamoci che possiamo scegliere. Capire cosa si desidera e definire come ottenerlo.
Non per aspirare a qualcosa di lontano (come le stelle “sidera” da cui nasce etimologicamente la stessa parola) ma per focalizzare cosa si vuole e se è poi realmente così impossibile raggiungerla.
Per fare questo occorre coltivare una buona attitudine positiva, che significa anche soltanto iniziare a fare un esercizio faticoso, quanto necessario, di trasformare i problemi in possibilità.
Esercitandosi a cambiare l’atteggiamento di attesa che le cose accadano in azione perchè si possa farle accadere. Scegliere significa anche capire cosa davvero è prioritario per la nostra vita e cosa no.
Molti facilmente, si sceglie di perseguire obiettivi come successo e denaro ( o almeno intervistando le persone risulta che sono queste le priorità) ma, come ci racconta Robert Waldinger , psichiatra e psicoanalista americano, Direttore dell’Harvard Study of Adult Development, uno degli studi più lunghi e longitudinali sulla felicità nella vita delle persone, non è questo che rende la nostra vita di qualità. Nel suo intervento riassuntivo della ricerca durata decadi e decadi, (Ted, nov. 2015, “Whay makes a good lifes. Lesson from the longest study of Happiness ) racconta infatti come siano le relazioni (non successo o fama) e non tutte ma quelle buone, a far star bene il nostro cervello e il nostro corpo, a dare qualità alla vita, proteggendoci dal male della solitudine, riempiendo la nostra memoria e rendendo una vita piena e felice. Certo questo significa imparare a scegliere le relazioni, difendersi da quelle “cattive”, allontanare il dolore di legami dolorosi e coltivare (anche con un po’ di fatica) quello che vale. Ma il traguardo, una vita felice, è quanto di più prezioso si possa ottenere.
Quindi scegliamo ricordandoci le priorità!
FARE. E’ la strada per realizzare chi siamo e cosa vogliamo.
Solamente agendo possiamo cambiare le cose. Anche non far nulla e restare immobili produce un risultato ma spesso è solo a conferma di quello che non va.
Quindi è il fare che ci porta a realizzare le nostre scelte.
Facendo possiamo scoprire e poi creare nuove idee, definendo nuovi obiettivi, possiamo apprendere a essere in Autonomia, indipendenti da certi legami a cui viene dato il potere di fare al posto nostro. Non è facile fare, implica responsabilità e , come detto sopra, la scelta.
Ma ci aiuta a rispondere alla domanda:
“Cosa mi impedisce di fare ed essere quello che sono?”
e ci aiuta a trovare come diventare quello che siamo. Sarà complicato, difficile, ma non significa che sia impossibile. Iniziamo a fare liste, a definire il campo di azione. Facciamo anche sbagliando e non falliremo, avremo, eventualmente, guadagnata una esperienza.
Per fare bisogna averne le competenze in modo di poterci autodeterminare.
Autodeterminarsi è un percorso non sempre facile, vi convergono i nostri vissuti, la nostra storia, le nostre paure. Quindi, prima di inizia, meglio è. Abbiamo l’Oggi dalla nostra parte, abbiamo la possibilità, abbiamo, se necessario, l’occasione di chiedere anche aiuto per realizzare i punti della propria personale lista. Siamo veramente motivati per farlo? Ascoltiamoci e facciamo. Il resto lasciamolo dietro di noi.
Quindi, in questo inizio anno, non mi resta che definire la mia lista delle priorità, scegliere, rimboccarmi le maniche e andare avanti, anche a piccoli passi ma sempre un poco di più. Accettando i passi falsi, perdonandomi gli errori ma imparando da questi, chiedendo “scusa” se necessario e dicendo “grazie” abbastanza spesso. Il resto sono scuse per non cambiare, sarà compito nostro demolirle un po’ alla volta, fino a vederne la fragilità, fino a farne a meno.
Ricominciare non è mai facile. E allora non facciamolo.
Cominciamo il nuovo anno semplicemente, giorno per giorno.
Un giorno uguale ad oggi, prima, non c’è mai stato, rendiamolo unico per noi. Nessuno lo renderà speciale al posto nostro se non sceglieremo di essere presenti. E il presente, come scriveva lo scrittore Joseph Roth (Fuga senza fine, 1927) e “mille volte più forte del più potente passato.”
Pollicino: Ognuno di noi, davanti al Calendario
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