
Come Ti Intervisto un Pollicino – Rossella Boriosi autrice di “Nega, Ridi, Ama”
POLLICINO ama le donne e le ama in ogni loro stagione. Ma una più delle altre sa di dover far conoscere, quella delle donne mature che vivono la menopausa. Questo blog ne ha già parlato, perchè le donne intorno ai cinquanta, quelle che il mondo ancora spinge in un angolo hanno vitalità e potere da vendere. Per questo, da quando ha letto per la prima volta “Nega, Ama, Ridi” ha deciso di farlo leggere e di parlare con Rossella, che dimostra come si possa ridere con piacere anche in questa fase della vita, di come le amiche siano le migliori compagne di viaggio e di quanto sia difficile cambiare il pensiero di una comunità pronta a sottovalutare le donne.
Io in realtà non volevo affatto parlare di menopausa.
Sono una di quelle donne a cui era stato detto che la gravidanza tardiva avrebbe fatto un gran bene, così mi sono trovata a partorire il mio terzo figlio con l’ultimo ovulo disponibile. Nella mia famiglia d’origine, da parte di madre, c’è una lunga e consolidata tradizione in fatto di menopause precoci così, quando ho visto che dopo il capoparto non arrivava più nulla, ho capito che non avrei fatto eccezione.
Sono scivolata nella menopausa all’improvviso e quasi accorgermene, senza nessuno dei disturbi classici associati a questa fase ma destabilizzata dal fatto di ritrovarmi allo stesso tempo puerpera e ufficialmente nella mezza età.
Come una specie di adolescente attempata mi sono trovata allora nella necessità di definirmi, di trovare un’immagine in cui riconoscermi, studiando la rappresentazione che i media e i magazine offrivano delle donne della mia età.
È stato così che mi sono accorta che non esisteva alcuna rappresentazione plausibile e che si preferiva oscillare stancamente tra Monica Bellucci e Nonna Papera, rappresentando le donne mature attraverso stereotipi sciatti e monodimensionali e parlando della menopausa esclusivamente in termini medici o parodistici.
Devo aggiungere che mentre cercavo l’equilibrio tra menopausa e puerperio mi sono trovata anche ad affrontare le scoppiettanti adolescenze delle figlie più grandi. Per metabolizzare il tourbillon ormonale di tutte avevo raccolto le nostre frustrazioni in un manoscritto – “L’ultima volta che ho avuto sedici anni” – che spedivo alle case editrici sperando in una pubblicazione..
Un giorno ricevo la telefonata dalla casa editrice Giunti: vogliono che vada a Firenze. Mi presento tutta garrula per firmare il contratto di pubblicazione del libro sull’adolescenza quando il mio interlocutore mi guarda e fa: “No, niente adolescenza. Lei ha proprio la faccia giusta per parlare di menopausa.”
E sì, sono sopravvissuta anche a questo.