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Captain Marvel (2019) - Pollicino era un grande
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Captain Marvel (2019)

Qualsiasi cosa facciano le donne devono farla due volte meglio degli uomini per essere apprezzate la metà. Per fortuna non è una cosa difficile! Charlotte Witton

 

Il film Marvel che possiamo vedere ancora al cinema, Captain Marvel è la storia di Carol Danvers (l’attrice premio Oscar Brie Larson), pilota dell’aeronautica, nata umana ma presto destinata a diventare una eroina tra le più potenti della Terra, e non solo, più di molti eroi uomini.

 

La più potente delle eroine impara a credere in se stessa

 

Il film, oltre che seguire tutte le regole dei film Marvel, rappresenta una film politico e carico di messaggi diretti al pubblico sul potere che si trova dentro le donne e come usarlo.  Come sempre questo post non vuole essere di critica cinematografica, né tanto meno raccontare l’universo dei comics Marvel ma far notare alcuni aspetti più psicologici che possono rendere interessante e utile la visione della storia. Altrimenti vi parlerei della storia, della scelta musicale, del giovane Nick Fury e certamente del gatto Goose. 

 

La trama è in sintesi la storia di Carol che viene addestrata dal popolo Kree e scopre che la guerra che era convinta di combattere non è giusta come credeva. Recupera la sua memoria sul passato e sulle sue origini terrestri e fa la guerra ai veri cattivi per poi sparire in attesa di diventare l’eroina del prossimo film degli Avengers in uscita ad aprile 2019. 

 

Il potere della propaganda politica – Cambiare Idea

 

Questo Marvel è un film politico. Nella guerra tra razze Kree e Skrull, Carol è sicura di stare dalla parte giusta, quella dei Kree di cui ha fatto parte da sempre, dal momento che si è risvegliata dopo un incidente che, per una amnesia che offusca i ricordi, non ha ben chiaro. 

 

La narrazione con cui è stata nutrita, racconta gli Skrull come un popolo crudele, invasore, per loro”sono terroristi”. Lei non si chiede, li combatte. Un perfetto soldato.

 

Ma iniziando a sperimentare e vivere sulla sua pelle le sue scelte, viaggiando da sola e non avvolta e offuscata dal gruppo, scopre che non è così. Scopre una diversa umanità (anche se parliamo di razza aliena), scopre il dubbio e poi la menzogna costruita a tavolino per portarla a combattere esseri viventi ben diversi da quelli che credeva. Non persone pericolose ma genti spaventate, bisognose di un posto dove stare. 

 

Suggerimento – Fermatevi a ragionare su quello che prendiamo per buono ogni giorno. Acuite il vostro pensiero critico. Pregiudizi e giudizi sommari sono spesso frutto di una cattiva informazione, manipolata a fini tutt’altro che positivi. 

 

Captain Marvel è la storia da far vedere a tutte le bambine

 

Carol, poi Captain Marvel in onore della scienziata Kree (Annette Bening) che le ha insegnato moltissimo, per altro infiltrata sulla Terra per creare una alternativa alla guerra, è una donna concreta. Carol non si perde in moine, va diretta all’obiettivo, è molto impulsiva e se bisogna fare una cosa, parte e la fa.  Questo in passato l’ha portata a fare degli errori.
Ha dato fiducia al suo colonnello Yon‑Rogg (l’attore Jude Law) e ha creduto ciecamente in quello che le veniva detto. Pensa che la sua forza, il suo potere, siano non suoi ma legati ai Kree, che è quello che le hanno fatto credere. 
 

 

Per cercare di renderla più docile, per tenerla sotto controllo le ricordano di tutte le volte che, nella vita che le torna alla memoria, è caduta, di tutti gli errori, di come senza la guida del suo colonnello, non ce l’avrebbe fatta, sarebbe rimasta solo una umana impulsiva, senza forza e capacità. Usano la fiducia che lei ripone in loro per assoggettarla. 

 

Per usarla le negano le sue vere origini, le fanno credere cose non vere, la mettono in difficoltà, sostenendo che senza di loro – i Kree – non potrebbe granché. 
 
Ma Carol capisce di essere stata vittima di una sorta di lavaggio del cervello, che le è stata imposta una lettura falsa della sua realtà. Si tratta di una specie di gaslighting – seppure non siamo dentro una coppia. Una forma di violenza psicologica che rende le vittime convinte di cose non vere, che sono portata e dubitare fortemente di se stesse e delle proprie percezioni. 
 
Quando Carol avrà superato, in fretta direi, il limite imposto da altri, recupererà la sua forza interiore. Scoprirà che il suo potere è stato rialzarsi tutte le volte che è caduta, sin da bambina, che è stata lei da sola a credere di potercela fare, non per merito degli altri – per altro una famiglia di origine, quella sulla terra, sembrerebbe poco motivante.
Non ultimo, sentirà che le modalità che i Kree avevano con lei, non erano per darle forza ma per frenarla. Cercavano di controllare il suo potere, di evitare lei riconoscesse la sua forza straordinaria. Quello che riflette ad alta voce Carol è proprio questo, se già siamo potenti quando pure ci facciamo frenare dagli altri, cosa possiamo diventare se superiamo i nostri limiti e usiamo le nostre possibilità al massimo? 
Scoperto questo, la sua forza sarà moltiplicata, sarà in grado di entrare in contatto con la fonte del suo immenso potere, se stessa e non più gli altri. 

 

Suggerimento – Quando smettere di pensare che per avere  potere dovete chiedere il permesso agli altri, quando cominciate ad ascoltare voi stesse, vi scoprite più potenti di quello che avreste mai pensato. Super.  

 

Un film quindi per le bambine – ma anche i bambini- che temono di essere deboli, che pensano che una caduta sia una rovina. Un invito a sentire la propria forza e a crederci per aumentarla e diventare quello che si vuole. Un invito a fare attenzione a chi abbiamo intorno, scegliendo chi ci migliora e non chi ci limita.
 
In questo caso abbiamo di fronte, niente di meno che la più forte eroina del mondo Marvel.


Pollicino: La scoperta del proprio potere

L’Orco: La presenza di persone che vorranno sempre limitarti

L’arma segreta: Sentire e coltivare la fiducia in se stess*

Marzia Cikada

She - Her Psicologa, psicoterapeuta, sex counseling, terapia EMDR per il trauma. Incontra persone che vogliono stare meglio, a partire dall'adolescenza. Nel suo spazio ogni persona può sentirsi a casa. Ha creato il progetto Vitamina di Coppia, con la collega Sara De Maria. Riceve online e nei suoi studi di Torino e Torre Pellice.

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