Il piacere va scelto e permesso. Psicologia e Sessualità
Questa vita si può chiamar vita, se ne togli il piacere?
L’essenza del piacere è la spontaneità.
Erasmo da Rotterdam
Germaine Greer
La sessualità nasce con noi. Dal nostro primo giorno, dentro ogni persona al mondo, in forme e sfumature diverse.
Il piacere ci accompagna nella nostra crescita, nelle nostre relazioni, nel nostro modo di stare al mondo.
Crescendo il nostro corpo riesce lentamente, a dare contorni al suo piacere, a comprendere cosa porta sensazioni piacevoli e cosa invece no. Non sempre è una scoperta semplice, è necessario darsi il permesso di conoscersi. Il piacere vive nel corpo così come nella mente, nel cuore e nell’anima. Concedersi il piacere è entrare in relazione prima di tutto con chi siamo, con la nostra storia!
Nella serie tv Sex Education si parla in ogni modo di sessualità intesa come libertà di amarsi, prima ancora di amare un’altra persona. Tra una storia e l’altra, la serie, ormai alla terza stagione, ci racconta come la repressione, la censura, la colpa siano le peggiori nemiche di un rapporto equilibrato e gioioso con il piacere, in coppia e con se stessə. Non solo la serie è gradevole, ma ci porta a riflettere e toglie diversi dubbi, insomma, una vero manuale sulla vita sessuale e sulle emozioni, formato serie tv.
“Tanta vergogna viene da una vecchia visione del sesso. Alla gente è stato insegnato a vergognarsi, del proprio corpo e della propria identità. Ma il mondo sta cambiando. La comunicazione e l’empatia sono strumenti migliori del silenzio e della vergogna.”
SEX EDUCATION – Serie tv Netflix
Partiamo dal corpo, un corpo vissuto troppo come corpo estetico, quindi sorvegliato e giudicato secondo tabù e regole spesso opposte al benessere.
Il corpo viene spesso vissuto con vergogna se non conforme ai modelli ancora tanto incastonati nella cultura.
Un corpo non conforme, che sia grasso, o presenti una particolarità o una disabilità, ha lo stesso diritto al piacere. Però, se avrà forme non corrispondenti a quello che la maggioranza pensa sia ok, farà più fatica a vedersi come soggetto di piacere, perché i corpi grassi, o delle persone con disabilità, vengono spesso desessualizzati, come se non potessero provare un reale godimento nella sessualità, se non potessero scegliere il piacere. Ma ogni persona può. Si tratta solo di capire e capirsi. Creare una nuova cultura o ampliarne le possibilità di inclusione per tutte le persone e permettere che si scopra la propria strada per il godimento.
Ogni corpo può in misure e maniere diverse avere il suo accesso al piacere, alla sessualità, alle sensazioni belle dell’essere visto, toccato, coccolato, carezzato, apprezzato.
Dare troppe attenzioni al corpo perché piaccia, forgiandolo secondo la diet culture, con rigorosa attività in palestra, seguendo i canoni di moda e bellezza, paradossalmente potrebbe anche allontanare a capire cosa quello stesso corpo ama sentire, cosa gli piace. E’ bene fare spazio a cosa porta gioia nel proprio universo di sensazioni. Cercare un piacere intenzionale, concentrandosi sulle sensazioni che questo ci regala, quando e come possiamo portare noi stessi (e poi chi con noi) a vivere una esperienza piacevole.
Darsi il permesso di provare è il primo – necessario – step.
Basta soffocare nell’autocritica di cosa non funziona secondo chi abbiamo intorno. La rivoluzione interiore è comprendere l’importanza di darsi del tempo anche solo per connettersi con il proprio corpo. Prima di fare esercizio, anche prima di fare yoga, è importante guardarsi, accogliersi, carezzarsi con l’affetto che ogni corpo merita.
Talvolta diventa difficile, abbiamo da scardinare giudizi ascoltati da decadi, traumi vissuti sulla pelle, immagini di noi che ci hanno reso insopportabile la nostra pelle, il nostro viso, le nostre ginocchia.
Difficile però non vuol dire impossibile. Se necessario con l’aiuto di un/a professionista per superare i traumi dentro di noi, sarà poi nostra la strada per tornare a casa, la nostra casa che è, prima di tutto, il nostro corpo, la nostra mente.
Non è nella novità, è nell’abitudine che troviamo i più grandi piaceri. Raymond Radiguet
Prenditi il tuo corpo lentamente.
Crea la situazione giusta intorno a te, impara come far scivolare le mani sulla tua pelle.
E’ prima di tutto una esperienza personale sapere quali aree del corpo richiedono attenzione, sapere come toccarsi, anche solo per carezzarsi, per dire “mi sto bene”, “io mi amo così”. Che l’esperienza parta in doccia, magari con l’aiuto del tepore e dei bagnoschiuma, o al mattino prima di iniziare la giornata, o la sera prima del sonno, è bene cercare di creare e concedersi un momento per sé, senza correre.
Il piacere non è sporco. E’ espressione di te.
Se segue le regole del consenso, il piacere è una esperienza di conoscenza, non pericolosa.
Insegna come lasciare andare, smettendo di controllare tutto. Uscire dal controllo per moltissime persone è complicato, la stessa masturbazione diventa lontana dall’essere possibile, accessibile. Ma, ben lungi da essere un piacere inferiore, il darsi piacere è un atto di conoscenza importante, che non significa solitudine – può continuare anche in coppia, insieme o da soli – ma stare in compagnia di sé stessə
Puoi costruire il tuo piacere erotico (se ti va).
L’auto-piacere è un inizio, per capire modi e posizioni. L’obiettivo non è per forza l’orgasmo, ma una esperienza di connessione con te. Da solə o in coppia, la prima cosa è sempre trovare il modo per stare in intimità, per creare una comunicazione di sensazioni e percezioni che rinforzino il legame. Non lottare per ottenere qualcosa che non viene, cerca di comprendere come mai, cosa si può cambiare, come renderlo un incontro e non di boxe (sempre che non la trovi piacevole). Troppe persone perdono il piacere cercando l’orgasmo in modelli che non funzionano per chi è e per la sua coppia. La comunicazione è sempre la prima cosa. Non sempre sono i genitali la parte veramente hot. Scoprilo!
Prima di tutto arriva la scelta di piacere, poi darsi il permesso, poi la conoscenza, poi sperimentare in un ambiente e in una relazione sicura.
Tutto il resto sarà la tua esperienza, in quanto tua non potrà mai essere sbagliata. Riguarda solo te e le persone che vorrai coinvolgere, con rispetto e cura.