Quanto vuoi piacere alle persone? Troppo?
Nessuno piace a tutti, e tutti piacciono almeno a qualcuno.
Yamada Takumi
Fai di tutto per piacere alle persone? A tutte le persone!?
Imparare ad accettare che non possiamo piacere a chiunque è un bel punto di arrivo. Ma, appunto, è un punto a cui si arriva, spesso con fatica e dolore. Ma se ti riconosci in questo articolo del blog, forse è il momento di affrontare questo tema. Voler piacere a tutti i costi dice molto di noi. Di quello che ci perdiamo mentre rincorriamo gli altri. Come diceva il saggio autore de “Se incontri il Buddha per la strada uccidilo!”, Sheldon Kopp nel lontano 1974, “se hai un eroe, dagli uno sguardo: in qualche modo hai diminuito te stesso”. Insomma, non farti invisibile per compiacere altre persone, non dimenticare chi sei, non rendere grande chi è una creatura spaventata che fa solo del suo meglio, proprio come te.
Ma sovente, lasci che gli altri siano un passo avanti. Anzi fai in modo che lo siano. Perché non credi neppure che possa essere interessante sapere cosa tu puoi dire o fare in varie situazioni. Ecco, vuoi piacere troppo. Qualcosa non va!
Metti i tuoi bisogni ed emozioni in secondo piano. Sempre.
Non è che non vada che tu dia spazio alle altre persone. La vita è fatta di condivisione. Ma ogni creatura su questa terra ha dei bisogni ed è bene possa prendersene cura, nel rispetto di chi ha intorno. Se continuamente metti prima altrə, se l’ossessione di piacere a tuttə ti priva della possibilità di sentire di andare bene a te stessə, ecco, qui abbiamo un problema. Mettersi sempre in secondo piano, vuole dire non ascoltarsi, togliersi valore, sminuirsi. Un -enorme pericolo per la nostra salute mentale, ma anche per la salute del nostro corpo che assorbe queste sensazioni e potrebbe, in tante maniere, presentare il conto del poco amore per chi siamo.
Ti lasci invadere da tuttə. Non metti confini.
Se il tuo pensiero è di essere sempre la persona che vale meno, ecco che metti per ultimə le tue emozioni, d’altronde anche loro non valgono abbastanza, sembri pensare. Ma questo da una parte ti rende incapace di sentire cosa ti serve per stare bene, ti impedisce di poterlo comunicare e finisce con il rendere nulli i confini tra te e il mondo. Senza confini, tutto può invaderti. Soprattutto richieste da parte di chi, anche non volendo farti del male, potrebbe alla fine approfittare della tua estrema – leggi esagerata – disponibilità.
L’arte di piacere consiste nel piacersi.
William Hazlitt
Ti senti in colpa se non dici sempre “Sì!”
Ma dire di NO sembra una follia. E sai perché? Per dire di NO, bisogna pensare che i tuoi bisogni sono validi come quelli delle altre persone. Le tue emozioni sono valide come quelle delle altre persone. Tu lo pensi? Lo pensi davvero?
Ecco, probabilmente stai sminuendo anche in questo momento le tue esigenze. Ma questo ti porta a farti del male, rende la tua autostima sempre meno efficace, la tua fragilità sempre più profonda. Quando hai detto no l’ultima volta, se lo hai mai detto? Non è facile dire di no, lo sappiamo, spesso ci fa stare male, ci fa sentire colpevoli, ma non è così che deve andare. Definire le nostre necessità, i nostri limiti, cosa possiamo o non possiamo accettare non è arroganza, ma rispetto per chi siamo.
Eviti il conflitto in tutti i modi.
Proprio perché pensi che la tua voce non esista, che non meriti di farti ascoltare non parli. Peggio. Temi il conflitto in ogni sua forma e questo ti porta a dire sempre più Sì, anche quando non vorresti. Ma il conflitto, ha molte forme e molte sono positive, ti permettono di conoscere chi sei, chi hai intorno e ti aiutano a crescere. Mentre temi di perdere l’amore di chi hai intorno, se dovessi solo dire la tua quando non sei d’accordo, ecco che stai rinunciando al bene che dovresti nutrire per chi sei tu. Amarti non toglie alle altre persone, arricchisce te e come puoi stare vicino agli altri in maniera più consapevole e completa. Per questo sovente, imparare ad entrare in conflitto con chi crediamo di dover essere ci aiuta a crescere, e non raramente, rappresenta un sano obiettivo di un percorso di crescita, cambiamento, terapia personale. Anche se questo ti espone alle critiche e la tua pelle è troppo fragile per accoglierle senza star male.
Le critiche ti fanno star sempre male in maniera esagerata.
Non riesci a far considerare le tue emozioni e bisogni, anche se ogni tanto vorresti. E anche questo è un segnale di quanto tu stia sminuendo chi sei. La tua imperfezione è degna di amore, la tua storia è degna di rispetto, non deve esistere una critica capace di distruggerti, una volta che hai accolto il tuo valore, il tuo essere abbastanza, il tuo andar bene. Se vuoi piacere troppo alle persone, stai facendo un torto a te. Prenditene cura, iniziando dal capire perché ritieni di doverti togliere valore o di non averne. Un primo delicato passo per amarti.