Il Sesso che Verrà – Katherine Angel- Perchè leggerlo?
“Che le donne sperimentino così spesso un sesso avvilente è un tema profondamente politico e sociale, e il consenso non può risolverci il problema”
Katherine Angel
Il Sesso che Verrà ci accompagna a vedere il contesto nella sessualità
Il testo di Katherine Angel “Il sesso che verrà” edizioni Blackie (2022) è una lettura necessaria per uno sguardo complesso sulla realtà del piacere. Ci aiuta a riflettere sulla valenza politica del desiderio, uscendo da una visione dicotomica del sesso. Anche se il sottotitolo è “Donne e desiderio nell’era del consenso”, il libro parla anche agli uomini, a loro volta invischiati in una visione monolitica secolare, che ne ha impedita la piena libertà e, a loro modo, il sereno godimento di un piacere condiviso e fragile.
Come molti temi centrali del nostro benessere, anche questo rischia la banalizzazione, se restiamo in una visione binaria, limitata sia per chi si riconosce come donna che come uomo.
La Angel ci porta a comprendere meglio il peso del desiderio, dell’eccitazione, della vulnerabilità nella vita di ogni persona su questo pianeta. Passando attraverso le più rivoluzionarie e famose ricerche in merito al sesso, da Masters e Johnson e il loro predecessore Alfred Charles Kinsey fino al lavoro sul desiderio di Rosemary Basson ed Emily Nagoski (autrice del nel “Come as you are“)
L’invito è quello di ricordarci sempre che esiste un contesto che ha un peso sulle manifestazioni nella sfera della sessualità.
E questo si intreccia con le dinamiche del potere.
Un potere dato per scontato agli uomini e nelle dinamiche eterosessuali dominanti, mentre la donna non ha potere neppure nel raccontarsi, rispetto al suo stesso corpo. Corpo usato per incolpare e non per ascoltare le donne quando cercano di dire la loro su episodi di violenza, solo perché, naturalmente, esistono risposte fisiologiche che possono far pensare che il corpo provi cose (eccitazione) che la persona non sente dentro.
Passando attraverso la violenza data come dato quasi normalizzato nelle relazioni, per cui le donne devono essere forti, devono imparare a difendersi ma non si insegna a creare relazioni sessuali svincolare da queste dinamiche. Cercando di liberarsi da questo, il testo aiuta a vedere i lati in ombra dei ragionamenti sul sesso.
Ecco quindi le donne, soprattutto le donne, divise tra conoscersi – per forza – e accettare il giudizio della società se poi si è troppo “libere”, tra il definirsi per non farsi definire dall’altro e la vulnerabilità dell’essere umano.
Il fine?
La ricerca di un sensibile equilibrio, tra proteggersi senza negare la propria fragilità, da cui nasce gioia e trasformazione.
La ricerca di un sensibile equilibrio, tra proteggersi senza negare la propria fragilità, da cui nasce gioia e trasformazione e il bisogno di sentirsi al sicuro.
Un invito a capire come lasciare la corazza e rischiare, investendo nella fiducia che, chi abbiamo accanto, rinunci alla sua possibilità di abusare.
Una forma di abbandono che mette in discussione i ruoli di genere secolari, ma che merita il rischio per la pienezza di un piacere condiviso.
Il testo, ben più ricco di questa piccola presentazione, merita attenzione e cura nella sua lettura, come mi auguro capiti a molte persone, quale sia il loro genere e orientamento.