
Happiness Trainer
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa, soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino.
La felicità va guadagnata. E’ il frutto di una tutt’altro che facile conquista, non arriva dal nulla ma va imparata. Ed è possibile sperimentarla anche se facciamo fatica a crederci.
La ricerca scientifica, a suon di ricerche, ha potuto provare che è possibile migliorare il nostro modo di stare al mondo. Certamente non tutti hanno la fortuna di essere nati in una famiglia amorevole o con un buon reddito o con un buon stato di salute o in in contesto di pace e prosperità o in tutte queste circostanze. La bella notizia è che possiamo affrontare e cambiare le cose. La brutta notizia è che costa fatica, dolore e non è immediato come alcuni libri o discorsi ci fanno credere. Il passato, anche il più traumatico, possiamo lentamente lasciarlo dietro di noi e costruire un presente che ci faccia sentire a nostro agio.
A volte basta poco, a volte qualcosa in più ma non ci sono situazioni in cui non si possa provare a trovare il proprio happiness trainer su misura, il giusto addestramento per essere felici.
Non basta crederci, ma possiamo imparare a crederci.
L’allenamento parte dalla motivazione a stare bene, a scoprire e godere del vantaggio di essere felice. E non è così facile come potreste pensare.
Significa anche essere consapevoli. Essere presenti e in contatto con se stessi e anche con il proprio corpo.
Aiutare gli altri, condividere, sperimentare un buon altruismo efficace per dirla alla Peter Singer, aumenta il nostro stato di benessere.
Felicità è vera soltanto se condivisa.
Christopher McCandless
La presenza mentale, di cui molto si parla – giustamente – in questi ultimi anni aumenta la consapevolezza di quello che proviamo e pensiamo. Impariamo a percepire più distintamente emozioni e sensazioni del corpo diventando padroni delle nostre esperienze vissute in uno stato mentale pieno e soddisfacente. La mindfulness – il potere del qui e ora – ci permette di avere un nuovo rapporto con noi stessi e esercitarla, quieta la nostra mente e la rende più forte, permettendoci di reagire meglio allo stress.
Il nostro modo di porci nell’universo è fatto di piccole cose, coltivare gesti semplici, come un sorriso e un gesto gentile aumenta il nostro star bene e ci rende più capaci di provare felicità.
Non sottovalutiamo l’effetto sulla mente e sulle nostre giornate di piccoli gesti quotidiani. Anche solo svegliarsi con un “Buon giorno!” da dire a qualcuno che amiamo, al gatto, al cane, a noi stess* riflesse nello specchio del bagno è un piccolo esercizio che ci ricorda la bellezza di esserci e la possibilità di affrontare la giornata con un potere nuovo e diverso, positivo.
Trovare il nostro modo di stare al mondo
L’allenamento per diventare felici non può esimersi dal comprendere quali sono le nostre esigenze e cercare di ottenere risposte positive ai nostri bisogni. Quindi, rivedere le relazioni in una ottica di reciprocità ci permette di evitare relazioni incapaci di vedere quello di cui abbiamo bisogno o, almeno, ci aiuta a capire che forse dovremmo cambiare qualcosa.
E’ fondamentale dare la giusta importanza a tutte le componenti della nostra vita. Trovare il giusto tempo per tutto senza rischiare di anteporre il lavoro a tutto.
Certo la soddisfazione nel proprio mestiere o impiego è importante e diventare felici al lavoro è un buon generatore di benessere ma è anche meglio non dedicarci solo a questo, riconoscendo il valore delle relazioni affettive. Salvaguardare tempo di qualità – e ogni tanto anche in quantità – con le persone care, è necessario per non allontanare amici, far spegnere le relazioni, coltivare i legami familiari (figli, genitori, fratelli e sorelle). Bisogna imparare a gestire il nostro tempo interiore insieme allo scorrere degli impegni in agenda. Definire i tempi della giornata, imparando un po’ di time management, tra ufficio- studio- amici- amore è una sfida delicata ma possibile.
L’allenamento non può che dare risalto al nostro corpo
Ci sono necessità che vanno ben al di là dell’aspetto fisico. Quando si parla di movimento o palestra, sembra sempre di avere in testa (solo) l’aspetto esteriore, che pure non possiamo dire non avere un peso. Se ognuno deve fare pace e trovare come amare il suo corpo per quello che è, è anche vero che il movimento, l’esercizio, dalla camminata allo sport di gruppo o individuale, serve per entrare in connessione profonda con noi stessi.
Non solo sviluppiamo endorfine che ci fanno star bene ma impariamo a prenderci cura e ad ascoltare il nostro corpo e il suo linguaggio. Le sue tensioni, le sue contrazioni, la postura…tutto ci parla di noi e imparare questa comunicazione ci aiuta a sviluppare la nostra felicità.
La Natura ci fa bene – Facciamo del bene alla Natura
Anche prendersi cura del Pianeta e sviluppare una rete di relazioni utili per e con la comunità aiuta e promuove la percezione della felicità. Come dimostra la ricerca annuale che ha dato vita al World Happiness Report, redatto da Jeffrey Sachs, John Halliwell e Richard Layard, con il supporto di diversi ricercatori indipendenti e prodotto dal Sustainable Development Solutions Network (SDSN). Risulta infatti che lo sviluppo sostenibile è un toccasana per allenarsi a stare bene e che le politiche dovrebbero tenerne conto se vogliono educare popolazioni felici. In fondo stiamo parlando di casa nostra e sentirci utili, attivandoci per natura è un bene. Inoltre, gli spazi aperti, hanno sempre il potere di riconnetterci con ritmi e tempi naturali e quindi più sani. Non esiste allenamento alla felicità che non contempli una passeggiata in un bosco, il curare una pianta sul terrazzo, il piacere di un orto o solo di respirare in montagna.
Pollicino: L’allenamento rende essere felici
L’Orco : La paura della fatica di cambiare le cose che ci rende immobili
L’arma segreta : La conquista quotidiana di un sorriso, di un gesto gentile, di piccoli attimi di felicità nel nostro corpo e nella mente