Top
Essere adolescente in quarantena - Psicologia e un progetto per loro #miprendocura - Pollicino era un grande
fade
15640
post-template-default,single,single-post,postid-15640,single-format-standard,eltd-core-1.1,flow-ver-1.3.5,,eltd-smooth-page-transitions,ajax,eltd-grid-1300,eltd-blog-installed,page-template-blog-standard,eltd-header-vertical,eltd-sticky-header-on-scroll-up,eltd-default-mobile-header,eltd-sticky-up-mobile-header,eltd-dropdown-default,wpb-js-composer js-comp-ver-5.0,vc_responsive

Essere adolescente in quarantena – Psicologia e un progetto per loro #miprendocura

Seeenti! Sono una teenager! Vorrei essere ovunque tranne che qui! Sono fatta di cupi silenzi seguiti da acidi commenti seguiti da altri cupi silenzi! Deadpool

Non ricordo dove sono stato tutto questo tempo

Mi sono svegliato con due dita di polvere addosso

Casa mia, più che casa mia è un bombardamento

Ma se mi impegno sono pure bravo a rimettere a posto

Frah Quintale “Contento”

Mica male l’adolescente del 2020

 

Seppure, per motivi che spiegheremo, non può che essere una categoria a rischio in un periodo come questo, iniziamo con il dire che l’adolescenza ha vinto. In quarantena ragazze e ragazzi sono stati in grado di tirar fuori grandi qualità, di manifestare un buon livello di resilienza e di aver saputo resistere nel migliore dei modi. Almeno nei grandi numeri.

 

Durante l’epidemia Covid-19, i più giovani hanno saputo affrontare bene le limitazioni, impensabili per l’età, le mancanze (scuola, amici, uscite, luoghi di ritrovo), il passaggio da faccia a faccia a schermo a schermo.

 

Ma l’adolescenza è un momento speciale, e come ci racconta la ricerca di Usher, 2020 (lavoro in corso di stampa), tra i soggetti a maggiore rischio di malessere psicologico, come conseguenza di questo periodo, abbiamo bambini e adolescenti. Per questo, nonostante un vivo riconoscimento alla loro capacità di resistere in casa, non possiamo che fare attenzione a sintomi e segnali che ragazze e ragazzi potrebbero manifestare e che vanno accolti e affrontati appena possibile.

 

 

Una stanza tutta per me

 

La quarantena ha significato mettere in stand-by la vita. Tutto è diventato sospeso. Gli spazi si sono “ristretti” limitati alle mura della propria abitazione e i contatti si sono tutti infilati dentro allo smart-phone, in prevalenza, o al pc, speso da litigarsi con gli altri membri della famiglia. Una fase della vita fatta di esplorazione e progetti di indipendenza si è ritrovata limitata alla propria cameretta. Quando pure questa non è condivisa con altri fratelli o sorelle (o peggio con altri parenti e familiari).

 

In adolescenza i legami fuori casa sono fondamentali. Servono per maturare, provarsi, sperimentare, scoprire chi si è. Sono fonte di gioia – quanto di dolori fortissimi. Ma sono pure sempre il terreno di gioco della propria crescita. Di colpo, in questo difficile 2020, tutto si è fermato. Congelato come in una brutta favola, dopo un incantesimo senza fate madrine o baci capaci di scioglierlo.

 

La mancanza del gruppo dei pari, degli amici è terribile se sei adolescente.

 

Più che per gli adulti. Il gruppo è (quasi) tutto. Quindi non possiamo stupirci se per l’adolescente diventa faticoso il doversi chiudere in casa e se, in alcuni casi, la voglia (quando non il progetto) sia stato quello di uscire lo stesso, di vederli lo stesso, di fregarsene delle regole. Anche se, la maggioranza, non è rimasta che all’idea.

 

In assenza di possibilità di stare fuori con gli amici/le amiche è fondamentale ci siano spazi protetti dove assicurare all’adolescente un po’ di privacy. La stanza, uno sgabuzzino, la cantina, il terrazzo, uno spazio dove poter ricreare un piccolo universo protetto dove incontrare il mondo e non solo la famiglia.

 

Sono spesso i rapporti con l’esterno a mediare la relazione in costruzione con se stessi. La fatica a riflettere (che si sta formando in questi anni) rende complesso un periodo fatto di isolamento e solitudine. Specie chi non ha mezzi tecnologici continuativi si è trovato in difficoltà. Inoltre le relazioni online non sempre si sente bastino. Specie per chi sta iniziando una relazione, una sperimentazione sessuale, uno step avanzato di conoscenza di sé.

 

SCUOLA dove sei?

 

Se sulle prime la mancanza di scuole era anche un piacere, dopo settimane di reclusione in casa, forzata, il bisogno di scuola si fa sentire. Anche in chi non lo ammette. Perché la scuola non è solo il luogo del sapere, dove si conosce, si impara, ci si immagina un futuro – per quanto cambierà mille volte.

 

La scuola è uno spazio di sperimentazione, una piazza dove conoscere, innamorarsi, scontrarsi con lo schifo e la bellezza del mondo.

 

E all’adolescente manca. Manca l’insegnante che in grado di ascoltare, stimolare, rispettare come le nudi pareti dove incontrare amiche, amici, ma anche nemici. Salvaguardare la continuità scolastica è dare una possibilità in più di sicurezza, di esistenza a tante storie sospese che ora sono dimenticate. Una sfida complessa quanto necessaria per il futuro. Se molto si è spostato – non senza fatica- online, dalla didattica alle relazioni,non bastano social, chat, serie tv e videochiamate a riempire lo spazio di una giornata.Non sempre.

 

Le emozioni sono la parte complicata. Un mondo in cerca di interpretazione che stordisce ed eccita allo stesso tempo.

 

L’adolescente sta imparando a capire e capirsi. La reclusione per molti ha bloccato la possibilità di fare esperienza di sé, che per molt* significa anche capire il proprio orientamento sessuale, l’amore, l’identità sessuale e non solo, le proprie passioni. Davanti a percorsi di colpo congelati, vanno pensate possibilità capaci di dare lo spazio adatto dove l’adolescente possa pensarsi, scriversi, cantarsi, comunicare chi stia diventando, chi sta scoprendo di essere.

 

Non sempre la famiglia è il soggetto più adatto ad accogliere l’adolescente. Per questo, per alcun*, stare in casa è fonte di paura, tensione, chiusura e può far sviluppare aspetti simili, se non propri, della depressione. Nella ricerca di significato, l’adolescente deve sentirsi al sicuro, solo in questo modo può lanciarsi nella sua avventura personale. Quale che sia.

 

Non tutte le famiglie possono dare all’adolescente lo spazio sicuro che merita.

 

-Qui sotto vi presento l’infografica realizzata per il progetto #miprendocura (potete scaricare a seguire il cartaceo) nello specifico spazio dedicato all’adolescenza –

 

Infografica prodotta per il gruppo Psy.it esperti di trauma per il progetto #miprendocura

 

Il progetto #miprendocura, che fa capo a nove tra psicologhe e psicologi specializzati (appartenenti al gruppo Psy.it del pinerolose), si pone come fonte di informazioni per le famiglie e le persone che abbiamo bisogno di capire cosa stia accadendo o voglia prenotare uno spazio di ascolto qualificato.

 

Cosa fare se sei adult* e vivi con un/a adolescente

 

Le reazioni dell’adolescente che non sta vivendo bene questo momento sono molti, se un po’ di fatica è normale, alcuni altri sintomi possono e devono far rizzare le orecchie e porgete attenzione. ragazze e ragazzi possono sviluppare disturbi da paura, attacchi di panico, sentire lo stress, essere irritabili, sempre in allerta. Manifestare problemi con il sonno, disagi emotivi, disturbi dell’umore, sintomi depressivi.

 

E’ importante esserci senza pressioni, giocando sulle giuste distanze ma investendo in dialogo e rispetto – specie della privacy. Se essere a casa – se ci si sta bene – rinforza la sicurezza è bene solleticare la creatività, non lasciare che nessuno passi troppo nella noia più assoluta.

 

Le relazioni sui social, giocare a Tik Tok può aiutare, ma anche fare attività, scaricare energie in manifestazioni manuali (sport, cucina, pulizie, giardinaggio, compiti domestici, suonare uno strumento). Ogni situazione problematica ha la sua soluzione e spesso, agendo con calma, è lo stesso adolescente ha portare con se la chiave.

 

Quando si apriranno le porte di casa…

 

Il mondo adolescente avrò un mondo congelato da disgelare.

Il bisogno, naturale e sano, di esplorazione sarà tutto da vivere, la voglia di sorridere sarà tanta, i colori con cui ricoprire un mondo, oggi stanco e grigio, molteplici.

 

Sarà bene coinvolgere l’adolescente non solo nel suo ma nel disegno del futuro di tutt*.

 

Non possiamo permetterci di lasciare tanta energia, seppure confusa, troppo in un angolo. Il mondo che abbiamo pensato fin ora sta facendo sentire il suo fallimento, ascoltiamo chi il futuro lo vivrà come il suo presente adulto.

 

Pensare insieme il futuro ci permetterà di mantenerne uno.

Marzia Cikada

She - Her Psicologa, psicoterapeuta, sex counseling, terapia EMDR per il trauma. Incontra persone che vogliono stare meglio, a partire dall'adolescenza. Nel suo spazio ogni persona può sentirsi a casa. Ha creato il progetto Vitamina di Coppia, con la collega Sara De Maria. Riceve online e nei suoi studi di Torino e Torre Pellice.

Commenti

Sorry, the comment form is closed at this time.