Poliamore è fiducia. Un modello relazionale.
Il poliamore, come ogni impresa che valga la pena di compiere, è un viaggio.
Franklin Veaux e Eve Rickert “Più di due. Guida pratica al poliamore etico”
L’amore ha molte facce. Non tutte fanno per noi, ma tutte sono valide.
Una volta che abbiamo fatta nostra questa semplice cosa, siamo a cavallo. E possiamo parlare di poliamore. Perché, se anche sono molte decine di anni che si ragiona su questa modalità relazionale, ancora si fa fatica a non farlo lasciandosi accompagnare da battutine e strizzatine d’occhio. Come fosse una scelta di furbizia.
La maggioranza dei modelli di riferimento che ci circondano e dentro cui si è cresciutə non contempla la possibilità di amare più persone. Davanti a molti pensieri “diversi” si corre subito ai ripari, giudicandoli come “impossibili” se non scorretti, sbagliati. Invece l’amore ha molte forse ed è bene imparare a non giudicare chi vive le sue relazioni (o la sua relazione) in maniera differente o anche solo in maniera in cui non avevi pensato. Potresti scoprire che invece, amare in quel modo fa proprio al caso tuo.
Le persone poliamorose si sentono dire di tutto, tutti i giorni. Quindi, prima di tutto, chiariamo due parole.
Tradimento e fedeltà. Poliamore non vuole dire tradire. Monogamia non vuol dire fedeltà.
Vivere relazioni poliamorose non significa essere scambisti, essere poligami, dire bugie per godersi una scappatella, niente di questo è poliamore. Allora cosa vuole dire? Poliamore è una parola (con etimologia greca, che poi poli vuol dire tanti), che indica di essere dentro in più relazioni sentimentali, sessuali o entrambe le cose, in maniera trasparente rispetto a tutte le persone coinvoltə. Quindi non ci sono giochini nascosti, se vedi altre persone che non sono la/il partner, mentre dichiari amore monogamo e fedele, non sei una persona poliamorosa, ma una persona che sta tradendo. Quindi partiamo dalla tua idea di fedeltà e da come la vivi nella tua relazione. Quanto è una idea che senti tua e quando è una costruzione sociale?
Una relazione poliamorosa è etica, consensuale, responsabile e consapevole dell’essere aperta.
Si tratta quindi di un vero e proprio modello relazionale, con le sue fatiche, le sue battaglie, i suoi innumerevoli sorrisi. Forse quello su cui è bene attirare l’attenzione è proprio l’etica, il dialogo su cui si deve fondare ogni singola relazione. Elementi, per altro, necessari a qualunque tipo di relazione (e ne parlo come una delle creatrici del programma Vitamina di Coppia , nato dopo venti anni di lavoro con le coppie, almeno di due elementi). Perché senza una comunicazione salda, non si porta avanti nessuna relazione, in primis quella con noi stessə.
Ma se parliamo di poliamore, dentro scattano mille pensieri. Soprattutto perché ci hanno insegnato che non si fa. Che l’amore è come lo ha deciso qualcuno. Eppure ogni persona ha il diritto di autodeterminarsi, di scegliere come amare e chi, per sesso, genere e numero. Quindi leggere questo post, vuol dire come inizio, volersi fare delle domande. E tutto, al mondo, inizia con una domanda.
Non lasciare che qualcuno ti dica come devi essere. Sii unico. Sii quello che senti.
Melissa Etheridge
Cosa vuoi tu nella relazione? Hai mai sentito amore per più di una persona? Sei chi vuoi essere in amore? Vivi la coppia come senti sia meglio?
Nelle relazioni poliamorose, succede quello che succede nelle relazioni. Si è presenti per fare andare meglio le cose, per cavarsela nel migliore dei modi nella vita spesso tanto complessa, per godere del corpo, di un abbraccio, di parole di cui si ha bisogno. Si tratta di condividere problemi, cercare insieme soluzioni, certamente c’è anche la vita sessuale. Se molte relazioni monogame entrano in crisi perché si hanno diverse esigenze sessuali, le relazioni poliamorose potrebbero per molte persone essere una soluzione che permette di soddisfare tutti i bisogni, senza entrare nella frustrazione per qualcosa che si vorrebbe – talvolta fortemente – ma non si può avere. Ma il tutto succede alla luce del giorno, con la complicità della persona amata, sentendosi bene e non in colpa.
In molte coppie che si trincerano dietro la fedeltà, può capitare si viva un forte disagio, si prova forte desiderio per qualcunə, ma lo si reprime per mantenere calma la relazione di coppia che si ha, si fa finta che vada tutto bene. Eppure questa non è fedeltà, se non si lascia spazio a parlare di questo desiderio che si vive, semplicemente negandolo, quello che si prova diventa malessere e poi, sovente, insofferenza, specie se nella coppia viene a mancare il desiderio reciproco o le attenzioni. Prima di tutto parliamone, magari il poliamore non è la soluzione, ma è bene che si sia onestə nell’affrontare il tema.
Si può essere poliamorosi in maniere diverse, in geometrie ed equilibri diversi.
Ogni forma è valida perchè valida per chi la realizza, non è una soluzione per tuttə ma una possibilità che è bene sapere che esiste, su cui interrogarsi per poi fare le proprie scelte. D’altronde, sono pochi i mammiferi che sono sempre e pienamente fedeli, questo non solo per la sopravvivenza della specie, ma anche per molte altre variabili che hanno a che vedere, se si parla di esseri umani, con il tempo, i cambiamenti, il sesso, il dialogo e tanto altro.
Ci sono molti modi per essere poliamorosi. Ogni tipo di relazione può essere aperta a nuove entrate. Ci sono le triadi, relazioni a tre dove si è coivoltə o tetradi se le persone coinvolte sono quattro, talvolta si tratta di due coppie o le relazioni più ampie. Spesso sono le relazioni a V, dove una persona è il punto fermo, riferimento principale (detta perno) tra altre due persone. Ci possono essere relazioni primarie e secondarie, con un peso diverso.
E con la gelosia come la mettiamo?
Il poliamore insegna molto sulla gelosia. Prima di potersi dire poliamorosə è bene affrontare questo punto, perché bisogna vivere le relazioni serenamente, non in un crescendo di rancore e sofferenza. Questo vale sia se proponiamo o ci viene dichiarato questo orientamento dalla persona che frequentiamo. Se provo invidia per l’altra relazione, se mi struggo di dolore, se non riesco a dormire se immagino l’altra coppia e non riesco a entrare in nessuna relazione, non voglio neppure sapere come si chiama l’altra persona, è meglio se mi fermo e mi chiedo “cosa sto facendo?”. Se soffro a non essere la/il solə partner, se si hanno più incontri di me o mi sento insicurə sulla relazione rispetto al poter essere lasciatə o temo di non essere una priorità, bisogna parlarne. Iniziamo dal capire con noi stessə e poi affrontiamo la questione nella relazione.
La gelosia resta il tema principale, perché sovente si ritiene, anche inconsapevolmente, di non poter accogliere nessuna altra persona in una relazione, pena la fine dell’amore.
Per poter vivere serenamente una relazione poliamorosa, è bene conoscere lo stato di benessere della propria autostima, perché è da qui che partono i fantasmi più spaventosi di ogni relazione (monogama o poliamorosa che sia). Superare la propria insicurezza porta a scoprire che il nostro valore non è determinato dall’essere l’unicə in assoluto per la persona amata. In un clima di comunicazione, dove viene curato sempre il rapporto e l’onestà, si impara a sentirsi serenə in una relazione poliamorosa, sempre che sia la strada migliore per voi. La gelosia, piccole fitte di malessere, non è sbagliata, capiamoci. Ma è bene capire cosa significa per voi e come potete viverla.
Nel poliamore, esiste una parola molto bella, ma che va guadagnata, difficilmente si riesce a provare questo sentimento subito. Si tratta della compersione, ovvero, quando la persona, o una delle persone, con cui stai inizia una nuova relazione e tu sei felice per questo. Lo sei insieme alla persona amata. Forse è la sfida più complessa, immersə come siamo nei nostri modelli di amore a due, dove la gelosia è vista spesso come prova d’amore e non come ostacolo alla felicità di entrambe le persone. Arrivare a provare compersione, significa aver lasciato andare molte idee sul possesso, avere una buona autostima e sicurezza di sé, sentirsi in connessione senza pregiudizi.
Si può essere innamorati di diverse persone per volta, e di tutte con lo stesso dolore, senza tradirne nessuna, il cuore ha più stanze di un bordello.
Gabriel Garcia Marquez
Poliamore è fiducia e impegno.
Altro punto da chiarire è quello sull’impegno, non si è poliamorosi per impegnarsi meno. Se viviamo questo modello, non stiamo parlando di paura di impegnarsi. Ma si tratta di reggere e trovare maniere di superare il conflitto, sapendo che è parte di ogni relazione e allo stesso tempo, consapevoli che ci sono più momenti di gioia e di complicità.
Ogni persona coinvolta deve essere consensuale e poter scegliere il livello di coinvolgimento, così come il tempo da passare insieme, come si vuole essere trattatə nella relazione, cosa va bene e cosa invece no.
Impegno in una relazione non significa esclusività, vuol dire essere connessə, essere presenti, avere cura.
Stiamo parlando di persone e, se dentro una relazione, il bisogno è quello di presenza, di esserci quando è necessario, per ridere come per piangere, per un gesto come per una parola o il silenzio. Quindi prima di tutto, se senti parlare di poliamore, pensa alla fatica di amarsi per imparare ad amare, nel rispetto reciproco.