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Chi ha paura del Sesso? - Pollicino era un grande
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Chi ha paura del Sesso?

Esiste ancora il tabù se parliamo di sessualità?

Parlare di sɜsso, genera ancora vergogna, e la parola tabù è ancora fortemente presente quando si parla di questo tema. Nonostante sembrerebbe che non si possa non parlare di sɜsso, allo stesso tempo sembrerebbe che parlarne abbia qualcosa di pruriginoso e sbagliato, tanto da evitare l’educazione a viverlo consapevolmente. Ma come mai si ha paura del sɜsso?

La sessualità è un aspetto importante nella vita di una persona libera, serena e nella possibilità di scegliere, anche di non farne, di non pensarci ma come scelta consapevole.

La storia ci insegna che la libertà di scelta delle persone, specialmente donne, ha un peso emotivo, psicologico, certo, ma anche politico, economico.

Per questo, non si può conoscere pienamente la propria scelta, senza avere anche chiare da dove arrivano certe limitazioni che fanno parte di molti modi di vedere e pensare la sessualità positiva.

il sɜsso è pericoloso

Se non fosse così pericoloso parlare di sɜsso sicuramente non ci sarebbero ancora al mondo persone imprigionate e recluse per motivi legati alla sessualità. In molti paesi non è possibile dichiarare la propria omosessualità o vivere liberamente le proprie scelte relazioni e sessuali senza rischiare moltissimo. Se non fosse così pericoloso non sarebbe così complesso avere i diritti che spettano e il riconoscimento della propria esistenza non verrebbe messo in discussione da proclami antiscientifici quanto altisonanti. Quello che sta succedendo in Paesi come l’America, con un presidente che dichiara che i generi sono solo due, mettendo a rischio, praticamente, la sicurezza e la vita stessa di moltissime persone transgender e non binarie, è solo una parte. Sappiamo bene come anche in Italia siano ancora terribilmente presenti episodi di violenza omobitransfobica. Nelle parole, come microagressioni, ma anche mettendo in pericolo per persone fisicamente.

la sɜssualità ha molti aspetti

La sessualità non parla solo di sɜsso. Come un enorme poligono, ha tante facce. Una racconta quello che siamo, non sempre è uguale a quella che mostriamo. Una é squisitamente erotica, l’altra tutta legata ai significati sociali e culturalmente costruita. Una facciata è l’esperienza che le persone fanno, l’altra immagina di fare altro. Una parla di desiderio, una di appartenenza. Una racconta il potere, l’altra di rifiuto.

Potere di cosa?

La storia dell’essere umano è costellata dai diversi significati che sono stati dati alla sessualità. Dal mondo classico ad oggi, il sesso è stato elemento fondamentale di liberazione e/o di potere sull’altrə. I diversi significati dati all’amore, compreso l’immaginario romantico, o al ruolo della donna, sono stati strumento, specie per politicɜ e religiosɜ, di controllo e potere. Perché la libera espressione di sé non è economicamente vantaggiosa.

Decostruiamo la paura sul sɜsso

Concetti come patriarcato, la normatività, ancora dettata dalle persone bianche ed etero, chiaramente in un clima binario, sono parte della cultura in cui ci muoviamo. Le regole su come deve essere un corpo, il capitalismo insito nelle stesse relazioni sessuo-affettive, tutto questo, senza accorgersene, ha una ricaduta diretta su come si vive la sessualità in un dato popolo. Ognuna di queste voci, si adopera per limitare, ed imbrigliare, la libertà sfaccettata dell’essere umano di esprimere chi è.

Patriarcato

Sai di cosa sto parlando? Immagino di sì. Il sistema di potere, che non c’è sempre stato ma presente da quando è stato istituito con una certa capacità di proteggersi e tutelarsi. Si intende, con questo termine, una gestione della vita privata e pubblica, che pone le sue basi nell’assunto che le figure di genere maschile debbano esserne a capo. Queste figure hanno il potere decisionale, l’autorità sull’organizzazione familiare, il controllo sui beni economici e le proprietà eventuali. Il diritto di ereditare questo “potere” trasmette per via maschile, per questo è sempre usato il classico “auguri e figli maschi” per una coppia. Perché la linea femminile viene ritenuta meno meritevole, per natura più fragile e si definiscono caratteristiche a cui questa dovrebbe corrispondere, così come per gli uomini. Il risultato è una pensante fatica per chiunque di potersi scoprire e affermare, se non nell’adesione a delle direttive imposte dall’alto.

Binarismo

L’idea che esistono sono due generi, che il mondo è azzurro o rosa, maschio o femmina si propaga anche al pensiero. La superficialità con cui si vede il mondo bianco o nero, giusto o sbagliato è solo uno degli aspetti che deformano il pensiero e la società, evitando la ricerca della complessità e la sua comprensione. Questo toglie responsabilità alle persone, da una parte, e anche libertà di espressione se non attraverso un dualismo limitato. La biologia per prima non è binaria Se ci addentriamo a comprendere come tra maschio e femmina ci siano molteplici altri generi, ecco che ci si apre un mondo di possibilità. Chiaramente questo non significa che allora non esistono le persone che si riconoscono nel loro genere biologico (femmine/maschi appunto) ma che il nostro sguardo può imparare ad andare oltre. Dando validità a chi si riconosce come genderfluid, trans, non binary (situazioni valide e diverse tra loro profondamente) se parliamo di genere, ma anche stimolando una riflessione più ampia su come guardare il mondo intorno a noi. I pensieri che derivano da questo modo di vedere, potrebbero limitare profondamente anche la propria scoperta intima e personale, se non vengono messi in discussione.

Privilegi

Per privilegio intendo un vantaggio che ci è stato accordato semplicemente perché siamo noi, perché è scritto nel nostro codice genetico, perché è proprio del posto in cui viviamo o nasciamo, perché è proprio del nostro stato sociale o gruppo politico.

Privilegio è qualcosa che, il più delle volte, viviamo senza consapevolezza e ci da uno sguardo del mondo, molto spesso, immaturo e incompleto.


Il privilegio non è una colpa né un merito. È necessario essere consapevolɜ dei propri per comprendere meglio il mondo intorno a noi. Molto spesso diamo per scontati certi vantaggi, solo perché ci vengono, naturalmente, a sostenerci nella vita di tutti i giorni. Ma non per tuttɜ è così e dovremmo impararlo, anche solo per provare gratitudine o riconoscere la fatica che si fa. Non avere privilegi non vuol dire valere di meno o essere persone peggiorɜ, semplicemente, può significare che si fa parte di una minoranza e che, per arrivare agli stessi obiettivi e alla stessa qualità della vita, si potrebbe fare molta più fatica. In alcuni casi, potrebbe essere impossibile. A volte, a rendere arduo il cammino verso l’autodeterminazione e una vita soddisfacente e sicura, è proprio chi ha privilegi naturalmente e tende a confinare chi non li ha in un angolo.

Essere contro il mondo e invece averlo addosso

Baustelle “Contro il mondo”

Limitazioni interiorizzate

Oggi, i limiti alla nostra stessa libertà, sono così interiorizzati, che ci si confrontano anche le nuove generazioni, benché più consapevoli. La norma è ancora così forte, da farci chiedere, se non aderiamo perfettamente, cosa c’è di sbagliato in noi.

Quello che viene ritenuto normale è ancora estremamente limitato e limitante. Anche le disfunzioni sessuali sono nate dal confronto dei bisogni della popolazione etero. La sɜssualità ne risulta distorta.

e quindi ?

Prima di intraprendere un viaggio nella tua sessualità è fondamentale che tu possa ricostruire a quanti stereotipi e limitazioni normative sia esposta la tua idea di sesso e piacere, quanto la tua educazione ti ha permesso di conoscere il tuo corpo, e quanto, la cultura intorno a te, ti ha permesso di farti tutte le domande necessarie per capire cosa, come e chi può piacerti.

Senza definire il contesto dentro cui sei inseritə, non potrai conoscerti consapevolmente.

Facciamo un gioco, in fondo a questo post, trovi un piccolo test con alcune domande per andare ad approfondire quante limitazioni potrebbero aver segnato la tua libertà di goderti pienamente la tua sessualità che, ricordiamoci, non è solo fare sɜsso, ma viverlo in tutte le sue espressioni. Conoscenza è consapevolezza e questa diventa libertà di difendere chi sei.

L’idea è questa:

La tua sessualità è veramente tua? O la costruiscono idee, pregiudizi e stereotipi nati dalle limitazioni insite nella tua cultura di appartenenza? Molto del tuo approccio alla sessualità, dal farti domande su cosa ti piace e cosa no, a chi ti attrae e chi no, passa non attraverso la tua esperienza e i suoi bisogni ma alla cultura che circola nella tua realtà sociale. Così, se sei una donna etero avrai un nutrito gruppo di idee su come devi essere su un uomo che non arriva dalla tua idea di coppia legata alle tue necessità, ma a quello che ti è stato trasmesso. E fai attenzione, non solo a parole, ma anche con l’esempio, con i toni di voce, con l’ambivalenza dei racconti degli uomini della tua famiglia, magari diversi se parlano di te o di qualunque altra donna. Ma queste idee, che arrivano direttamente da una cultura patriarcale, sono l’oceano delle credenze limitanti e negative in cui ogni persone è immersa. Anche nell’affermare la propria omosessualità o la propria identità trans o non binaria, queste idee fanno da sfondo a tanti pensieri e se non facciamo attenzione, entrano nel giudizio con cui feriamo chi siamo e chi abbiamo accanto, a volte senza neppure essere consapevoli. Così se sono lesbica penserò di non poter essere femminile, se sono bisessuale mi sembrerà di non riconoscermi più se mi innamoro di una persona alla volta, se sono poliamoros sentirò che sto scegliendo solo la strada facile, se sono trans e non voglio operarmi mi dirò che non sono convint e se gay mi sentirò in difficoltà se nella stessa relazione per tanto tempo, perché? Perché ci insegnano cosa possiamo e non possiamo essere, e alla fine, se non nutriamo la nostra consapevolezza, finiamo col credere che possa davvero essere così.

Rispondi sinceramente alle prossime domande e sappi che nessuna di loro è naturale ti suoni normale, ma è culturalmente normale che ti sia suonata fattibile.

La storia siamo noi, possiamo cambiare la cultura in cui saranno immerse le persone dopo di noi. Per questo la consapevolezza rende responsabilə verso sé e il mondo intorno. La sessualità è parte naturale della vita, chiedersi serenamente chi sono e cosa è per me il piacere rende le persone più sicure e meno propense alla sofferenza e al farsi del male. Cambia partendo da te ma anche per chi seguirà il tuo esempio.

Marzia Cikada

She - Her Psicologa, psicoterapeuta, sex counseling, terapia EMDR per il trauma. Incontra persone che vogliono stare meglio, a partire dall'adolescenza. Nel suo spazio ogni persona può sentirsi a casa. Ha creato il progetto Vitamina di Coppia, con la collega Sara De Maria. Riceve online e nei suoi studi di Torino e Torre Pellice.

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