La Crisi delle Opportunità o l'Opportunità di una Crisi?
Qui si parla di economia, ma anche di psicologia. Di Crisi economica mondiale ma anche di Famiglie Disfunzionali.
Si inizia con il 1998, quando il Premio Nobel per l’economia viene vinto da un indiano che ha una idea bizzarra su quello che deve rientrare nella ricchezza di un paese. L’indiano in questione è Amartya Sen un uomo nato nel 1933 in India ma che oramai da anni insegna alla Harvard University, negli Stati Uniti d’America. La sua idea è la seguente : il prodotto interno lordo in un paese (PIL) deve essere misurato valutando nel paese stesso la presenza di indici nuovi, non più come si è sempre fatto, sul denaro e le attività produttive presenti ( con buona pace del vecchio Adam Smith). Quali indici? Eccone alcuni: il livello di democrazia e alfabetizzazione, nonchè scolarizzazione, la libertà del cittadino di accedere ai mezzi di comunicazione e assistenza sanitaria, la possibilità, in definitiva, il livello di benessere. Per misurare questo nuovo indice, Amartya Sen, insieme con Mahbub ul Haq) definì l’indicatore di sviluppo umano ( Hdi) che dovrebbe soppiantare il vecchio e attempato PIL. Insomma, la qualità delle vita che si conduce in un determinato paese influisce più del denaro sulla ricchezza di quest’ultimo.
Arriviamo ad oggi, 2011 e alla Crisi in atto. Amartya Sen si è sentito in dovere di dare una boccata di ossigeno agli animi intristiti dall’andamento delle borse e ha lasciato aperto uno spiragli di ottimismo. Come? Parlando di opportunità. Quella che la Crisi stessa potrebbe significare per un sistema che non la sostiene più, una crisi che in psicologia potremmo definire Sintomo di un Sistema disfunzionale che sta urlando a gran voce il suo bisogno di cambiare.
Qui ci sono due punti di vista similmente diversi dello stesso problema.
L’economista parla di rafforzare i beni della democrazia, cercando di pensare e attuare una crescita differente per permettere di superare questo momento di impasse e creare una vera alternativa al mercato neoliberale che sta soltanto rendendo tutti più poveri, territorio compreso, per il beneficio di pochissimi. Si tratta di lavorare su una nuova qualità conseguente alla realizzazione di una finanza etica che permetta di offrire possibilità di miglioramento nel benessere degli individui. Partendo dalle diseguaglianze creare un sistema economico che si arricchisca di una società “felice”. Che non è da immaginare come una favola semplicistica, anzi, rappresenta una rivoluzionaria possibilità di capovolgere l’intero sistema denaro finora in auge basato sulla quantità per mettere le basi di uno ricco in qualità delle possibilità.
La psicologa sottolinea come il Sistema Economico, in quanto Sistema, segue le leggi della Teoria dei Sistemi (Ludwig Von Bertalanffy, Teoria generale dei Sistemi 1968) quindi, perchè funzioni, è necessario che i vari elementi interagiscano, secondo un modello di causalità circolare che metta in relazione le parti, impossibili da ritenere isolate le une dalle altre. Quindi la qualità della vita dell’uno creerà ricchezza e benessere anche nell’altro o al contrario disagio e sofferenza. Siamo di fronte ad una sorta di organismo, che interagisce e si organizza, comunica, scambia informazioni ed energia. Una specie di famiglia. E qui torniamo alla Crisi come Sintomo e Possibilità.
Insieme con Sen, è possibile ritenere la presente difficoltà economica mondiale come una possibilità, se ben affrontata, di superare il momento di Crisi verso una nuova fase di crescita, capace di dare nuove energie e prospettive a tutti gli elementi facenti parti del Sistema Mondo. Come in ogni famiglia che si rispetti, il processo di superamento della Crisi potrebbe essere lungo e faticoso, ma cambiando prospettiva di intervento e non dispensando mere cure placebo, si può correre il “rischio” di aumentare il benessere di tutti. Bisogna adesso vedere cosa ne pensa il CapoFamiglia, illustre e ingordo.
Pollicino: Il Sintomo Crisi L’Orco : Ripetersi in soluzioni inutili
L’arma segreta : Creare possibilità di Benessere