
La vita è una scelta. Psicologia e scelte di ogni giorno
Continuerai a farti scegliere o finalmente sceglierai?
Fabrizio De Andrè
Scegli ora ciò che vorresti aver scelto in punto di morte.
Ignazio Di Loyola
Quante volte ci è trovati a dover fare una scelta?Anche ora. Stai scegliendo di continuare a leggere o guardare solo le figure, saltare il testo scritto piccolo o non perderti neppure una parola.
Riscrivendo in chiave decisionale il primo assioma della comunicazione (Paul Watzlawick e la scuola di Palo Alto permettendo), potremmo proprio dire che è impossibile non scegliere. E dal momento che non è possibile non scegliere, anche se scegli di non scegliere. Stacci!
Ciò che non è assolutamente possibile è non scegliere. J.P. Sartre
Certamente ogni scelta mette in discussione noi stessi. Alcune decisioni da prendere sono molto semplici e non mettono in crisi il nostro quotidiano, l’immagine che abbiamo di noi e gli altri hanno di noi. Ma per la maggior parte delle volte è ben diverso. Ci chiediamo cosa potrebbe accadere se scegliessimo B invece di A o addirittura Z.Cosa succederebbe nella nostra famiglia, tra i nostri amici,intorno a noi. Tralasciamo quindi quello che, invece, accade dentro di noi nel non fare quella scelta che più ci rappresenta.
Scegliere è un’arte complessa, spesso capace di buttarci nella più feroce ansia o peggio, nell’intorpidimento.
E quando siamo bloccati, quando non teniamo le redini del nostro destino succede qualcosa di molto semplice. Sono gli altri a decidere per noi.
Questo ci rende sempre meno capaci di farlo per noi, seguendo le nostre necessità. Le persone che non state abituate a scegliere, a cui è stato implicitamente detto “non sai scegliere” o “meglio che scelgo io per te” fanno certamente più fatica a prendere posizione su qualsiasi cosa che non ritengano codificata e sicura. Se siamo cresciuti pensando che valeva poco o nulla il nostro pensiero, non possiamo stupirci di avere paura all’idea di cambiare. Sappiamo anche,però, quanto sia necessario. D’altronde quello che ci accadrà, il nostro futuro, non è questione di un destino fortunato, forse solo in piccola parte. Il nostro futuro lo facciamo con le nostre scelte.
Cosa hai scelto tu, veramente tu, per la tua vita?
La prima scelta, la più coraggiosa, è darsi la possibilità di scegliere.
Ci vengono date spiegazioni per ogni cosa ma è impossibile dire come vivere o, almeno, è impossibile dire come vivere e riuscire a beccare tutte le risposte giuste.
Non possiamo scegliere da dove arriviamo, ma possiamo scegliere dove andare da lì in poi. Charlie - Noi siamo infinito (2012)
Ogni scelta implica una rinuncia. Ad ogni nostro passo seguiamo una strada e ne lasciamo un’altra e questo, in alcuni casi, è irreversibile. Benché non sempre. Eppure è dolce la possibilità di uscire dalla nostra comoda zona di comfort e definire chi siamo e come vogliamo essere riconosciuti.
In un film di tanti anni fa, ma sempre attuale, L’attimo fuggente (1989) c’è una scena che sottolinea la bellezza di scegliere un proprio stile, anche solo di camminata. Questo professore mette i ragazzi di fronte ad un modo diverso di imparare e loro scoprono che possono creare il loro modo di stare al mondo. In questa scena, la parte che ho sempre preferito, uno studente decide di non camminare e interrogato sul perchè risponde:
– Esercito il diritto di non camminare!
Perché quando impariamo a scegliere acquisiamo la sicurezza necessaria in noi per mettere in discussione anche le richieste che ci vengono fatte. Esibiamo noi stessi per quello che siamo e diventiamo artefici di cambiamento. Dicendo anche dei NO! se quello che abbiamo sempre accettato con i nostri SI non è più – o peggio non lo è mai stato- quello che vogliamo.
Imparare a scegliere è possibile. Se sai come farlo.
Se fare la scelta giusta del momento buono è in tutte le cose il fattore più importante, resta la realtà che il cambiamento è sempre fonte di stress. Anche se in alcuni casi possiamo parlare di stress buono.
Questo perchè non sempre abbiamo la consapevolezza di valere e di poter decidere per noi stessi. Dai vestiti, il cosa mangiare, in alcuni casi la scuola, non tutte le persone hanno avuta la stessa possibilità di esercitarsi a capire cosa volessero scegliere.
Se ci sono libri interessanti sulle teorie e le strategie di problem solving nei processi decisionali, la prima mossa dovrebbe essere sempre guadagnarci la possibilità di scegliere. Renderci attivi nella nostra esistenza. Gli attori della nostra vita dovremmo essere noi stessi. Anche se capita che famiglia, relazioni, amici e società non siano sempre solidali e pronti a sostenere le scelte che verranno fatte. Per moltissimi motivi diversi. Non ultimo che il cambiamento spaventa tutti. Ma questo non è buon motivo per continuare a subire le scelte altrui.
La paura del cambiamento è sempre pronta a farci sentire il suo fiato sul collo.
La paura di uscire dalla zona di comfort e la cara abitudine ci insegnano ad entrare in tensione se pensiamo di fare le cose in maniera differente. E se ci mettiamo le convinzioni negative che abbiamo costruite dentro di noi per definirci, scegliere sempre davvero una lontana possibilità. Ma possiamo cambiare, ognuno con il suo tempo, partendo da piccole cose per prendere il ritmo fino a essere come siamo.
Lasciare da parte il canovaccio che è stato scritto per noi, ascoltare le nostre necessità, quasi sempre ci porterà all’inizio di una strada in salita e sarà facile pensare – Chi me lo ha fatto fare!- almeno 1000 volte. Ma in cima a quella salita troverete ad aspettarvi la soddisfazione di essere voi e voi soltanto fautori del vostro destino. Il paesaggio da lì vi lascerà senza parole.
Piccolo o grande che sia il motivo della vostra scelta, dalla colazione di domani alla scuola, dal mestiere da fare alla persona da amare, ogni scelta ci definisce. Facciamo in modo che ci descriva per come ci sentiamo realmente. C’è sempre la necessità di non perderci, di creare nuovi schemi se quelli che abbiamo utilizzati fino a ieri non sono più rispettosi e adatti a chi siamo oggi.
IO POSSO DECIDERE PER ME. Suona dolce, determinato e doloroso magari ma è possibile. Lavorando sulle nostre risorse possiamo diventare padroni e responsabili di quello che sceglieremo. Seppure potremmo avere la sensazione di perdere i punti di riferimento di sempre, avremo modo di costruirne di nuovi e più aderenti alla nostra essenza.
Imparando a fidarci di noi, a mettere da parte l’insicurezza e l’ansia di non essere all’altezza, riusciamo infine a maturare la consapevolezza di quello di cui abbiamo bisogno per il nostro benessere.
Il lavoro su sé stessi aiuta a capire cosa si vuole ma anche che possiamo volerlo e provare a raggiungerlo. Ancora di più? Ci insegna che molte decisioni non sono definitive.
Modificare il futuro è un dono concesso solo a chi si permette di decidere il proprio presente. E’ possibile anche sbagliare, sperimentare per capire la risposta più adatta alla domanda che abbiamo dentro di noi – Cosa è giusto per me?!
La direzione da prendere è dentro di noi, la costruiscono i nostri bisogni, le nostre emozioni, i nostri sogni, la nostra educazione, storia, i nostri valori,i nostri miti, quello che siamo stati fino ad ora. Si diventa consapevoli di chi siamo e dei nostri principi di vita sperimentando. Scegliere è un’arte che miglioriamo con il tempo e la consapevolezza. Mentre ci liberiamo della pressione sociale e della paura di non poterlo fare.
Abbiamo strumenti a nostra disposizione, il primo siamo noi stessi. Prima di tutto occorre superare la paura di non meritare o potere decidere, poi si impara a scegliere.
Pollicino: Cercare di non decidere per paura di fallire
L’Orco: Perdere la possibilità di scegliere e farlo fare sempre agli altri
L’arma segreta: Costruire la fiducia in se stessi per imparare a fare le proprie scelte