Alex Strangelove (2018)
– Come hai capito che eri gay? – Alex
– Come hai capito che eri etero? – Elliott
Dal film “Alex Strangelove“
Come ci si “scopre” gay? Ci sono dei segnali inequivocabili? Di certo difficilmente si trova un contesto che accompagni a pensarsi non necessariamente etero e, in questa presunzione di eterosessualità, la persona costruisce un senso alla sua vita, che sia nata donna o uomo. La verità è che alcuni segnali, che pure ci sono, si potrebbe decidere di non ascoltarli. Per timore, paura, vergogna.
La storia è quella di Alex (l’attore Daniel Doheny), da sempre talentuoso ragazzo che si accompagna da qualche anno con la sua migliore amica, diventata fidanzata, Claire (Madeline Weinstein). Ma nonostante il desiderio manifesto di lei, non riesce ad arrivare al momento della loro prima volta, ama Claire eppure fatica a sentirsi coinvolto sessualmente da lei. L’incontro con Elliott (Antonio Marziale) ad una festa lo metterà ancora di più in confusione. Lui è dichiaratamente gay, e per questo è stato buttato fuori di casa. E’ brillante e Alex si trova a dover capire cosa provi per lui.
Il film, prodotto da Ben Stiller, racconta dei passaggi più significativi nella scoperta della propria omosessualità, dal dubbio al coming out ma anche mettendo in scena la negazione davanti a sentimenti che spaventano, davanti al timore del giudizio degli altri.
Quali sono i segnali per poter capire il proprio orientamento sessuale?
I segnali sono chiari gli diamo attenzione. Le emozioni, i desideri, l’eccitazione, le fantasie rispondono a stimoli specifici. Ci emoziona una ragazza o un ragazzo? Chi si immagina di baciare? Ma Alex non si ascolta. Se Elliott è stato sin da piccolo consapevole del suo orientamento, per Alex è difficile. Potrà poi ricordare un episodio da piccolo, quando quasi spaventato dal suo corpo attratto dai compagni si era ritrovato vittima di bullismo, abbastanza per decidere che non poteva essere. E’ bravo a non ascoltarsi Alex, almeno fino a quando non sarà impossibile evitarlo.
Alex vivrà momenti di grande confusione e abbandonare la sua sicurezza da eterosessuale sarà per lui un vero lutto, anche se significa poter amare pienamente chi lui desidera. Nel suo ritrovare serenità avrà la fortuna di avere amici attenti, compresa Claire, che supera velocemente la notizia dell’omosessualità di Alex e lo aiuta a farsi coraggio, manifestandosi apertamente. Non brillano di simpatia gli altri amici di Alex e la reazione ai suoi dubbi da parte di quello che dovrebbe essere il suo più caro amico è piuttosto sgradevole. Diciamolo! Ma in fondo ci sono.Sono pronti a stargli vicino nella confusione e nella allegria.
Certamente più dei genitori che troppo spesso, in queste storie, sembrano i grandi assenti, non necessariamente contro ma invisibili, presi da altro, lontani dai bisogni dei figli, quando non apertamente violenti e omofobi come il padre di Elliott. Il pregiudizio di eterosessualità che avvolge i loro pensieri, non li rende attenti a segnali in direzione contraria, facendo spesso sentire soli i ragazzi.
Il giudizio resta il peggiore dei nemici per chi cerca di prendere il suo posto nel mondo. “Tutti ci guardano” sarà l’ultima paura di Alex, prima di darsi il permesso di vivere la sua vita.
Il cinema si è fatto ormai portavoce delle storie di moltissimi tra ragazze e ragazzi LGBT+
Pollicino: La scoperta di sé
L’Orco: La paura del giudizio degli altri