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Euphoria (2019) Serie Tv - Pollicino era un grande
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Euphoria (2019) Serie Tv

Non mi manca niente, ma ti tratto come un ladro (hey, hey)
Hai provato a farci male, ma siamo rimasti illesi
Hai fatto un passo falso fra con quelle Nike cinesi
Perché in strada stamm fort, stamm fort, ah

 

Luchè feat. Sfera Ebbasta – Stamm Fort 

 

Dice che mi ama ma è una piccola bitch, bugiarda
Fa l’amore per hobby ma poi ti chiede i soldi
Al polso nuovo Rollie, mi svuoto il portafogli (woo woo)
La tua bitch vuole Prynce, beve Sex on the Beach
Io le voglio tanto ah ah ah (perché ti voglio tanto)
Ah, ah, bene
 
Fedez · Dark Polo Gang  – TVTB

 

 
 

Può una persona adulta comprendere davvero un adolescente?

 

La serie Euphoria sembra dirci che no. Non ne siamo in grado. Nel loro caos, nella loro ricerca di pace, le loro emozioni sono forti e la loro gioia sempre in bilico, ma tu adulto, ti fermerai comunque, sempre, alla superficie. 

 

La serie si trova su Sky Atlantic, si tratta di un teen drama, creato da Sam Levinson e interpretata, tra gli altri, dalla cantante e attrice Zendaya. Esiste già una omonima serie israeliana. Si tratta della storia di un gruppo di ragazze e ragazzi che vivono il dramma di essere adolescenti. Ogni storia è diversa e ci porta a capire alcuni dei motivi per cui vivono quello che vivono. 

 

Una serie cruda, reale. Per questo fa male. Un dolore di cui qualche adulto ha bisogno. 

 

Le storie che si incontrano su Euphoria non sono storie patinate. Rue è una giovane tossicodipendente, la sua amica Jules (Hunter Schafer, modella, attivista e attrice transgender) è alle prese con pregiudizi e con le sue emozioni, Nate (Jacob Elordi) è un violento, intossicato da un obbligo di mascolinità che nasconde una profonda omofobia interiorizzata in maniera estrema impedendosi di conoscere se stesso, in una famiglia falsamente perfetta dove il padre conduce da sempre una doppia vita. Kat (Barbie Ferreira) cerca la sua rivincita dopo anni di body shaming ma non riesce facilmente a trovare un equilibrio tra quello che prova e quello che le serve per restare popolare. Ma anche i personaggi che ballano intorno a queste figure principali ci raccontano aspetti complessi di come sia difficile diventare grandi essendo già così profondamente feriti. 

 

Le droghe sono una ficata.  Almeno fino a quando non ti fregano la vita.

La ficata in realtà non dura molto a lungo.

Rue 

 

Euphoria ha uno stile narrativo originale, che spesso fa venire il mal di testa, come se fossimo continuamente shekerati.  Le scene di Rue sotto effetto di droghe, ci danno il suo capogiro, la sua confusione.

 

Il buio che avvolge ognuno di loro ci fa sentire il freddo che sentono, la loro solitudine dolorosa, che fanno di tutto per non sentire. 

 

Caos. E’ questo che percepiamo nelle vite di queste persone. Il loro estremo  bisogno di protezione,  di avere le spalle coperte ma anche la difficoltà di chiedere aiuto, di stare a contatto con le emozioni che provano, vissute sempre come troppo.  E’ il vuoto che troviamo sotto l’eccesso.  Che sia droga o sesso, quella è solo la patina superficiale, ragazze e ragazzi sono sotto tutto questo ma faticano a vedersi o sentirsi. 

 

Le emozioni sono pericolose, vengono spente, annientate le relazioni sembrano diventare più fredde man mano che si fanno più fisiche, più vicine. Fanno sesso ma non conoscono quasi mai intimità. 

 

Quella di Euphoria è una sorte di gita crudele nel mondo degli adolescenti per adulti che non riescono a vederli. Ci sono adulti “buoni” ma sono presi della loro narrazione e non riescono a entrare in quella delle figlie e dei figli che hanno di fronte. 

 

La pressione sociale è il nemico invisibile ma violentissimo che sibila e tenta ogni singola persona delle serie.

 

Certe azioni autodistruttive sembrerebbero servire al tentativo, spesso disperato, di essere all’altezza delle aspettative altrui. Obblighi che la maggioranza dei genitori non pensa neppure esistano o siano possibili, altri obblighi invece arrivano proprio dalle aspettative delle famiglie, incrollabili nel perseguire quello che madri e padri credono giusto, senza ascoltare. 

 

C’è posto per la speranza? Sì. E la troviamo in legami sinceri che nascono e riescono a germogliare, l’amicizia, la possibilità di sentirsi accolti, al sicuro. 

L’amicizia sembra l’antidoto ad un periodo della vita che ferisce anche mortalmente. 

 

Foto, social, video sono il modo di comunicare di esistere, di manifestarsi, di giocare con il potere delle regole non dette dello stare insieme. Il sesso è una possibilità come un’altra di sopravvivere. Si scambia come una moneta, ha un valore per la propria reputazione, non c’è tempo per chiedersi cosa significhi, cosa sia il piacere. Parlare, conoscersi, fa molto più paura che avere rapporti, non sempre protetti, con il primo che si incontra. 

Le ragazze non hanno sfumature, o reiette puritane oppure “mignotte” che devono esserlo sempre di più per mantenere alta la loro reputation. I ragazzi sono prigionieri della loro virilità, la forza, il turpiloquio li rappresentano, non possono mai abbassare la guardia. Sempre a torso nudo, come per mostrare la loro forza mentre più sono nudi più sono fragili, privi della possibilità di avere emozioni proprie.

 

Se non rispondi alle richieste della società – perché il gruppo dei pari è una società con regole e punizioni – sei un avanzo, non meriti rispetto. E senza rispetto sei mort*. Per questo ogni singola persona in Euphoria cerca di guadagnarselo. Con poche illuminate figure che restano fuori dai giochi, mantenendo una maggiore lucidità. 

Una serie che racconta la tenerezza e la paura. E che dovremmo vedere con la mente libera. 

 

Può una persona adulta comprendere davvero un/a adolescente? Forse no. Ma dovremmo imparare ad accoglierl*, a scoprire cosa hanno da dire, liberandoci dalle nostre categoria, necessariamente, insufficienti per fargli spazio. 

 


Pollicino:  Adolescenti alle prese con se stessi

L’Orco: La vita stessa

L’arma segreta: Accogliere, non sempre è possibile capire

Marzia Cikada

She - Her Psicologa, psicoterapeuta, sex counseling, terapia EMDR per il trauma. Incontra persone che vogliono stare meglio, a partire dall'adolescenza. Nel suo spazio ogni persona può sentirsi a casa. Ha creato il progetto Vitamina di Coppia, con la collega Sara De Maria. Riceve online e nei suoi studi di Torino e Torre Pellice.

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