Top
Una quarantena LGBT+ - Pollicino era un grande
fade
15591
post-template-default,single,single-post,postid-15591,single-format-standard,eltd-core-1.1,flow-ver-1.3.5,,eltd-smooth-page-transitions,ajax,eltd-grid-1300,eltd-blog-installed,page-template-blog-standard,eltd-header-vertical,eltd-sticky-header-on-scroll-up,eltd-default-mobile-header,eltd-sticky-up-mobile-header,eltd-dropdown-default,wpb-js-composer js-comp-ver-5.0,vc_responsive

Una quarantena LGBT+

Quando si evita a ogni costo di ritrovarsi soli, si rinuncia all’opportunità di provare la solitudine: quel sublime stato in cui è possibile raccogliere le proprie idee, meditare, riflettere, creare e, in ultima analisi, dare senso e sostanza alla comunicazione
Zygmunt Bauman

 

La quarantena che stiamo vivendo, la paura del virus, il timore di cosa accadrà domani, coinvolge ogni persona – o quasi – su questo pianeta.

 

Ma ogni persona reagisce secondo il proprio vissuto, il proprio passato, le proprie risorse. Se alcune persone sono più fortunate, anche nella sfortuna, per altre è più complicato sentire di potercela fare. Se per alcune la vita è quasi piacevole anche in casa, per altre è faticosa, peggio, pericolosa.

 

Noi vogliamo dedicare uno sguardo alle persone LGBT+ che possono avere certamente caratteristiche specifiche nel vivere il dover stare a casa.

 

Non tanto per le persone che, serene con se stesse, hanno a disposizione una casa tutta per sé o con la persona amata o la famiglia che si sono costruite, quanto le persone che stanno vivendo il loro percorso di consapevolezza, che avevano iniziato a prendere parte a incontri nelle associazioni, a mettere il naso dentro realtà di gruppo dove potersi raccontare o stavano imparando chi sono. Per le persone, giovani o meno giovani, che si sono trovate in piena rivoluzione interiore e in pieno lockdown, le emozioni possono essere state fortissime. Amplificando il naturale senso di isolamento che si può provare in questo momento.

 

Molte persone hanno dovuto interrompere il personale cammino di coming out, magari continuando una relazione, o stando in famiglia, con chi non fa sentire accoglienza e comprensione. In alcuni casi lascia persone in situazioni di sofferenza e maltrattamento. Cercare contatti online con cui permettersi di vivere quello che si sta vivendo è fondamentale. Anche se, in molte case, potrebbe essere un problema anche la mancanza di privacy.

 

Invece, devi poter essere te sempre. Anche adesso.

 

Alcune caratteristiche che potresti notare simili a quello che stai vivendo vengono definite nell’immagine che segue. Per molte persone LGBT+ sentire la presenza di una comunità è la prima risorsa. Partecipare al Pride non è solo rivendicazione di diritti non ancora così dichiaratamente scontati, per cui bisogna ancora manifestare, ma è anche una risposta al naturale bisogno di appartenenza che ognuno ha. In questo caso, però, è bene ricordare la decisione di vivere un unico Global Pride a giugno sui propri telefoni o laptop.

 

Infografica creata per il progetto #miprendocura gruppo Psy.it

La riflessione che si vuole fare è soprattutto sul ricordarsi che non si è anime sole. Associazioni, professionisti, il mondo attivista non si è fermato. Ed è possibile chiedere aiuto anche se ancora non si era completamente presa parte a qualsivoglia attività o incontro prima di marzo 2020.

 

Meriti protezione da chi ti fa del male, meriti di conoscerti, meriti amore. Quale sia la forma che questo ha in serbo per te.

 

La paura di sentire la solitudine è parte di ogni persona al mondo. Per questo spesso corriamo tanto, come se dovessimo andare chissà dove. Per questo, talvolta, sembriamo in cerca di qualcosa che non sappiamo neppure cosa sia. E’ la paura si sentirsi sol*. La stessa che spesso ci fa nascondere anche se sappiamo chi siamo, solo temiamo di dirlo ad alta voce.

 

Questo periodo può essere un momento in più di autoconsapevolezza, per capire chi sei. Spesso non è facile, la strada più dura inizia proprio quando ci si comincia a intuire.

 

Ricordati che per quanto ora sembri difficile, le cose cambiano. E iniziano a farlo nel momento stesso in cui ti scegli. Decidi che ne vali la pena.

 

Decidere di essere se stess* può essere complicato. Come scalare, a mani nude, una alta e rocciosa montagna. Spesso le scarpe non sono adatte e il tempo non è clemente, ma una volta in cima alla montagna, con le ginocchia sbucciate e i capelli sudati, la vista sarà bellissima. E comunque sarà stata opera tua, arrivare fin là.

 

Tutti i poteri dell’universo sono già dentro di voi. Siete voi che vi siete coperti gli occhi con le vostre mani. Vi lamentate che è buio. Siate consapevoli che intorno a voi non ci sono tenebre. Togliete le mani dai vostri vostri occhi e apparirà la luce, che era lì da un’eternità

Swami Vivekananda – mistico indiano

Marzia Cikada

She - Her Psicologa, psicoterapeuta, sex counseling, terapia EMDR per il trauma. Incontra persone che vogliono stare meglio, a partire dall'adolescenza. Nel suo spazio ogni persona può sentirsi a casa. Ha creato il progetto Vitamina di Coppia, con la collega Sara De Maria. Riceve online e nei suoi studi di Torino e Torre Pellice.

Commenti

Sorry, the comment form is closed at this time.