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Come ti costruisco la Crisi di Coppia - Pollicino era un grande
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Come ti costruisco la Crisi di Coppia

Così com’è, non riesco a fermarmi, ho bisogno di una persona appassionata, pronta ad amarmi fino alla morte, che sappia che l’amore è forte quanto la morte e mi stia accanto per sempre. Una persona disposta a distruggermi e a farsi distruggere da me.

Jannette Winterson

 

Stare insieme è difficile, ma non impossibile. Eppure tu non credi che le cose debbano andare verso quel noioso “e vissero felici e contenti”. Dentro di te una vocina ti porta a dubitare di poter essere felice in due. E allora perché non dargli retta e complicare un po’ le cose? Ecco quindi qualche consiglio semplice e di facile applicazione perché la tua coppia scoppi.

 

Sempre insieme. Quando 1+1 fa 1.

 

Vivi solo e sempre in coppia. Con la scusa di proteggere il legame, ma noi lo sappiamo che lo stiamo sabotando, togli di mezzo ogni possibile distrazione. Anche perché, l’altra strada, sarebbe convivere con la paura che il legame di rompa o, peggio, capire quali incertezze personali nutrano la paura. Quindi, non volendo mettere in discussione nulla di quello che sei, la soluzione è la più implacabile delle chiusure ermetiche. Che niente e nessuno entri nella coppia.

 

Come? Evita di fare quello che facevi prima, muoviti solo in due. Per strada, a cena, in vacanza, non mollare mai la presa. Abbracci, baci, leggeri tocchi sulla spalla, ripetuti e costanti, un buon modo per segnalare al mondo intorno che siate una coppia anzi siete UNA COSA SOLA. Che è romantico se lo canta un qualche artista con l’occhio languido ma diventa implacabile se lo si vive tutti i giorni. 

Una volta che il mondo è lasciato fuori potresti accorgerti che hai perso amici, passioni, altre relazioni. Tal volta anche parenti e familiari che sembrano preoccupati per te. Fai finta di nulla e continua con l’allontanamento fino a che non vi trovate in un circolo vizioso difficile da rompere. Ecco allora che la morbosità è servita. E’ quello il momento in cui neanche il team al completo di Casa de Papel potrebbe farsi strada tra di voi. 

 

L’assenza di individualità è fondamentale per costruire un problema resistente. Fai in modo di non fare più nulla solo per te, più ci riesci meglio è. Dimentica il fatto di essere una persona a te stante e investi solo in quello che serve alla coppia. Non si è mai troppo una cosa sola.

 

E’ questo il momento, ma se va bene anche molto prima, in cui la coppia arriva ad esplodere. L’altra parte della mela potrebbe – dovrebbe se ci tiene un poco ad una vita equilibrata – mal accogliere il continuo controllo e scappare.  Quindi il gioco patologico potrebbe interrompersi bruscamente, trasformando l’1 da risultato di un troppo stretto 1+1 a un semplice 1.

La crisi è servita. La tua storia è saltata, proprio come volevi. 

 

Gelosia.

 

La gelosia si forma senza alcun rispetto per quel che è, o che non è, o che forse non sarà mai; che è un trasporto che da un male immaginato trae un dolore reale.

Umberto Eco

La gelosia sappiamo bene che è in parte in parte naturale ma nell’insieme si tratta di un cocktail fatto di sentimenti complessi e dolorosi. Senza diventare troppo sgradevole, comincia a sottolineare come la minaccia di un terzo elemento nella coppia sia per te inaccettabile, anche, certamente, quando non esiste nessuna minaccia. Legando a te la persona sempre di più, sottolineando la tua paura che possa abbandonarti, reagisci ad ogni nome che ti suona nuovo, non lasciare che possa frequentare persone diverse da te,  fai sentire la tua emotiva ambivalenza. 

 

La gelosia è un composto pericoloso. Nel trattarlo, fai attenzione, rende fragili, quindi non esagerare nel metterti a cercare segnali di qualcosa che sai non esistere, perché a furia di cercare potresti restare prigionier* del tuo stesso gioco.

 

Ogni piccolo segno del caso diventa per il geloso una prova del tradimento  – pensato o agito poco importa. Fai attenzione a non farti divorare. 

 

L’obiettivo è solo di togliere ogni armonia e spontaneità alla coppia! Ricorda. E’ fare in modo che ogni racconto si trasformi in ombra, che si spenga ogni intesa, facendo allontanare chi hai accanto. 

Se tutto va bene dopo poche settimane di un trattamento del genere, la crisi dovrebbe dare i suoi frutti, non cedere se cerca di farti ragionare o propone di farvi aiutare. Continua con il non ascoltare finché la coppia sarà solo un ricordo e il letto sarà tutto per te. 

 

 

Stessa spiaggia, stesso amare.

 

Una strada meno complicata tra quelle proposte finora è la strada dell’abitudine, del sempre uguale. E’ facilissima, più delle altre. Che stiate insieme da una settimana o da un anno, devi cercare di fare in modo che tutto sia sempre uguale. Gli stessi gesti, lo stesso cinema ogni due settimane, nello stesso giorno, lo stesso gesto per dare il via all’intimità, lo stesso modo di non ascoltare quanto ti racconta.  

 

Proporre sempre le stesso cose da fare, meglio ancora non proporre niente. Annuire se si chiede una opinione senza mai dare troppo senso a quell’annuire. Accettare tutto, non essere mai proattivi, lasciare che sia. 

 

Cercare di non far entrare mai nulla di nuovo, anche fosse solo un nuovo complimento. Restare a far niente il più delle volte. E la prossima estate di nuovo in vacanza cinque giorni da quella zia di secondo grado che ha bisogno di compagnia e vi fa dormire in stanze separate. 

 

La noia uccide lentamente, senza lasciare tracce. Cancella sorrisi e complicità e fa in modo che non restino prove di un amore vissuto.

 

Forse ci vorrà del tempo ma il risultato è assicurato. Difficilmente la coppia resiste alla noia e alla sensazione di essere diventata invisibile. 

 

Magari poi. La mancanza di progetti comuni.

 

L’ immobilità uccide la coppia. Conoscersi è bello, viversi anche, ma arriva il momento che avere un progetto comune rende la coppia unita e sana. Certo anche non avere progetti è, a suo modo, una scelta ma se vuoi che sia crisi non deve essere concordato.

 

Il mantra deve essere di vivere il momento, vediamo come va, anche dopo dieci anni insieme. Che sia matrimonio, convivenza, un figlio, una vacanza insieme, comprare una nuova auto o adottare un gattino trovatello. Ogni responsabilità a due deve essere fuggita. 

 

Fare progetti da una visione sul futuro e rinforza l’idea di essere insieme.

 

Quindi non iniziare mai se vuoi che la tua coppia finisca in fretta. Prendi tempo e poi altro tempo e poi di che siete ancora giovani, ormai i cinquanta sono i nuovi venti, non lasciarti fregare. La responsabilità è una scelta matura e se vuoi che la tua vita si liberi presto di una idea di vita a due, ecco che non devi cedere in nulla e la parola progetto deve essere cancellata dal tuo vocabolario. 

Ogni persona prima o poi si arrenderà e lascerà libero il posto al tuo fianco. 

 

 

Spegnersi di disattenzione.

 

Disattenzione. Ci vuole un po’ più di tempo, anche in questo caso, ma è efficace allo scopo.

Il regalo più prezioso che possiamo fare a qualcuno è la nostra attenzione.
Thich Nhat Hanh

 

Una carezza, un buongiorno, una parola buona e di sostegno hanno un grande potere. Sono gesti e parole che ripetono “sono attent* a te”, ricordano alla persona amata che ci siamo per lei. Che ci accorgiamo di quello che vive.

 

Svalutare queste piccole cose rende ogni giorno più fragile la relazione. Ebbene, cerchiamo di fare attenzione a non cadere nella semplicità di certi gesti, evitali se vuoi che la tua vita di coppia si sciolga come neve al sole.

 

Un sorriso quando si rientra a casa? Assolutamente no. Un complimento per il taglio di capelli nuovo o per il vestito che rientra dopo due mesi di dieta e palestra? Vade retro. Indifferenza.

 

Smettere presto con le coccole e le carezze, minimizzare il sesso, non cedere quando si tenta di sedurvi. Davanti a gesti inequivocabili e sorrisi erotici, far finta di niente, girarsi dall’altra parte. Tagli di capelli e nuova biancheria intima? Come fossero invisibili.

La presenza va disinnescata giorno dopo giorno. In maniera sistematica. Finché non si faccia più caso a quello che eravate. Simile alla noia precedente, diventa più sottile perché finisce con il far sentire l’altra parte invisibile. 

 

I gesti di attenzione devono essere assenti e senza spiegazioni. Perché una coppia si nutre di piccole cose, un caffè a letto, un abbraccio a fine giornata, quella rivista a cui si tiene magicamente sul comodino a fine giornata, la prenotazione al ristorante preferito a sorpresa. Ecco. Togliete di mezzo questi gesti di presenza quotidiana e presto la dolce metà comincerà a guardare con interesse chi le sorride, chi le offre una spalla, chi accoglie il suo bisogno di non essere o sentirsi sol*. 

 

Se uno ti accompagna all’aeroporto è chiaro che è all’inizio di una relazione, ecco perché io non accompagno nessuno all’aeroporto all’inizio di una relazione. Perché alla fine le cose cambiano, e tu non l’accompagni più all’aeroporto, e io non voglio sentirmi dire: “Come mai non mi accompagni più all’aeroporto?”

Harry in – Harry ti presento Sally – (1989)

 

Ora. Vivere in due è una scelta. A volte spaventa per motivi che non hanno a che fare con la persona che abbiamo incontrata, anche se spesso ci aiuta a sentirci proprio come non vorremmo. Le ragioni delle nostre paure sono sempre scritte nella nostra storia. Bene, puoi lasciare che tutto vada sempre male ugualmente. Se è la crisi che vuoi questi comportamenti, che ti ho suggerito, potranno esserti di aiuto. Anche se sono certa che li conosci. Ma se non è così, se stanno già accadendo e qualcosa ti dice che -questa volta potrebbe essere diverso- forse ci tieni alla tua relazione, più di quello che ti spaventa. Un consiglio: cambia qualcosa. Subito!

 


Pollicino:  Aver paura di fronte alle relazioni d’amore

L’Orco: La responsabilità di un amore

L’arma segreta: Capire perché si teme la vita a due e poi scegliere

Marzia Cikada

She - Her Psicologa, psicoterapeuta, sex counseling, terapia EMDR per il trauma. Incontra persone che vogliono stare meglio, a partire dall'adolescenza. Nel suo spazio ogni persona può sentirsi a casa. Ha creato il progetto Vitamina di Coppia, con la collega Sara De Maria. Riceve online e nei suoi studi di Torino e Torre Pellice.

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