
Le cose vanno di schifo. Ma non sei solo.
La solitudine cercata è un balsamo, la solitudine subita un’aggressione.
Robert SABATIER
Capita che a voler far bene si finisce con il fare danno. Creare aspettative impossibili, finire nella categoria di chi mente nella personale rubrica di chi amiamo o di chi vorremmo aiutare. Professionalmente, non posso che constatare quando necessario, le acque tempestose in cui si naviga evitando di nutrire e lisciarmi il pelo con frasi come “Va/Andrà tutto bene”. Una psicologa senza cuore? Prima di continuare vi faccio degli esempi.
Esempio numero 1. The Walking Dead (attenzione, spoiler incluso)
Per curiosità ho visto gli ultimi due episodi della sesta serie per poter guardare, comprendendo qualcosa, la prima della settima. Perchè l’ho fatto? Perchè sui Social era virale la reazione alla puntata, utti ne parlavano e una psicologa non può essere fuori da queste cose (e poi mi piacciono gli zombie). Cosa accade nella puntata finale della serie? Parliamo di un mondo dove si scappa dagli Zombie ma sono ancora gli uomini i più pericolosi. Ecco. In questa puntata, una delle protagoniste, Maggie, malata e incinta, ridotta molto male sembrerebbe, viene carica su un mezzo alla ricerca di un ospedale o medico che possa darle una mano. Durante il viaggio vengono ostacolati da un gruppo di poco pacifici umani chiamati “Salvatori”. Maggie viene rassicurata dal capo del gruppo, Rick, sul fatto che “Andrà tutto bene!” e cose simili. Scena successiva: i cattivi li bloccano, Maggie viene fatta scendere dolorante e due del gruppo vengono uccisi cruentemente da una mazza da baseball rivestita di filo spinato che risponde al nome di Lucille e agitata in aria dal più cattivo degli psicopatici serial, Negan. Tra i due massacrati c’è il marito di Maggie.
Esempio numero 2. Il mio pesce rosso malato.
Da bambina avevo un pesce rosso. Un giorno si era non poco scolorito. Mia mamma mi ha detto che sarebbe andato tutto bene, mille rassicurazioni in risposta alla mia preoccupazione. Il pesce il giorno dopo non c’era più. Non ho mai creduto che le cose fossero andate così bene da farlo partire per una vacanza ai tropici.
Esempio numero 3. La pagella.
Uno studente non modello ha un sacco di brutti voti. Sta male all’idea di essere bocciato e ne parla con la madre. Ha paura di perdere l’anno, ma sono giorni in cui sono molte le cose che ha in testa, vorrebbe parlarne ma non riesce. Cerca conforto e questo arriva, i genitori sfoderano il migliore “Andrà tutto bene” e con una pacca sulla spalla lo lasciano lì a naufragare tra le sue difficoltà.
CI SONO VOLTE IN CUI LE COSE NON POTRANNO MIGLIORARE.
Quando sappiamo che non è vero che le cose andranno bene, non fingiamo. Chi ci chiede aiuto non ha bisogno di bugie. Le persone in genere non vogliono sempre sentire che le cose vanno bene se non è così, questo le rende spaventate ancora di più, le allontana da una realtà che devono invece poter affrontare. Non possiamo dire che si riprenderà qualcuno che sta per morire, se sta per morire, non possiamo dire che il licenziamento sia una bella cosa, che oggi la separazione è una fantastica opportunità. Lo sarà domani. Ma oggi no. Oggi le cose vanno male? Oggi le cose vanno male. Non minimizziamo il nostro dolore e il dolore degli altri. Non aiuta. Stare male è uno schifo ma si può stare meglio. Le persone che soffrono hanno bisogno come prima cosa di non sentirsi abbandonati, di non sentire la solitudine. E’ questo il dono che possiamo fare nella nostra vita, è questo uno degli obiettivi del mio lavoro di psicologa. Lo so che oggi stai male, ma domani puoi sorridere di nuovo e finché non lo farai, sono qui. A spronarti, a farti vedere altri angoli, a costruire nuove prospettive, a salutare chi non c’è più, a capire quanto vali. E’ la paura di essere soli che uccide più del dolore, più delle brutture che tutti noi incontreremo.
Se è vero che la solitudine è una terra piena di possibilità, bisogna imparare a viverla per renderla accogliente e fertile. Se l’abitiamo sentendo di essere soli allora ci sembrerà un campo arido e pieno di dolore, ma se impariamo ad amare noi stessi, a farci forza, a capire le nostre risorse allora scopriremo il bello della solitudine. Un incontro con noi stessi che rende possibile quasi tutto. La pienezza della solitudine come incontro con sé stessi contro il dolore della solitudine come essere soli.
Per questo preferisco la realtà, anche spiacevole, alle rosee bugie (salvo quando non siano strettamente necessarie). Forse oggi stai male, stai da schifo, ma non sei sol*. Puoi ancora contare su di te e su chi ti è vicino. Puoi affrontare la morte del tuo pesciolino rosso, le tue paure e riuscire a non farti bocciare, puoi accettare con il tempo quello che sta capitando e scoprirti capace di resistere e andare avanti. Rispetto alla giovane Maggie incinta e circondata da zombie famelici e umani assassini, non saprei cosa possa trovare, ma auguro anche a lei un futuro brillante, se possibile.
Pollicino: Quando le cose vanno male, vanno male.
L’Orco: L’illusione dell’andrà tutto bene che può ritorcersi contro di noi.
L’arma segreta: Accettare la realtà e stare vicino a chi ne ha bisogno