
Come Ti Intervisto in Pollicino – Special Edition- Lo psicologo che sarà
Come sarà la Psicologia domani? Special Edition di “Come ti intervisto un Pollicino”, dedicata allo psicologo che verrà. Perchè la psicologia è in continua trasformazione e non possiamo fermarla. Per fortuna! Perchè ci sono moltissim* menti brillanti che stanno preparando la psicologia che verrà e questo blog ama, quando riesce, dare spazio a collegh* di oggi e di domani.
5 magie che il nostro cervello fa con l’attenzione
“Sì, ma sono cose scontate. Cioè, alla fine tutti ce l’abbiamo l’attenzione e lo sappiamo cos’è, senza bisogno di studiare queste cose”
Quando mi sono iscritto a psicologia mio padre era convinto che studiassi bene o male cose scontate. E che quello che studiavo fosse per la maggior parte un puro vaneggiamento filosofico. Alla fine, ho avuto modo di rifarmi quando la cataratta ha iniziato a fargli vedere le macchine più vicine di quanto non fossero se guidava di notte.
“Non capisco, eppure la macchina sembrava vicinissima mentre invece era lontanissima”
“E’ la percezione papà! Quello che vediamo effettivamente è un’interpretazione del cervello e i dati sulla distanza degli oggetti sono incompleti se uno dei due occhi non funziona correttamente. Così il cervello prova ad interpretarli comunque e a volte lo fa in maniera scorretta”
“Wow, è davvero molto interessante! La psicologia è una materia bellissima e degna di rispetto” (Quest’ultima frase purtroppo non c’è stata, almeno non esplicitamente, però mio padre ha iniziato a riconoscere che non studiavo cose scontate e astratte).
Non mi stupirei se anche voi in questo momento steste pensando “Hahah ma che è ‘sta cosa dell’attenzione, ma cosa mi interessa, io non riesco nemmeno a stare attento a respirare regolarmente”.
Questo video vi aiuterà a capire una delle magiche funzioni che l’attenzione introduce (a vostra insaputa) nella vostra vita.
Io dopo questo video sono rimasto sconvolto. E sono rimasto così sconvolto che ho deciso di scrivere la mia tesi su questo argomento (in realtà non è vero, l’ho fatto per altri motivi). Ma se vi mettessi qui la mia tesi probabilmente morireste dalla noia, quindi ecco in breve 5 magie che il nostro cervello fa con l’attenzione.
1. L’attenzione impedisce al nostro cervello di esplodere (in senso metaforico)
Forse sono un po’ melodrammatico, ma melius abundare quam deficere.
Come tutte le parti del nostro corpo il nostro cervello ha bisogno di energia per funzionare. Anzi: il nostro cervello ha bisogno di una gran quantità di energia ed è particolarmente suscettibile a questa cosa. Infatti, se i neuroni non sono riforniti regolarmente di ossigeno e di glucosio tendono a spegnersi e a morire!
Ma per questo non c’è da preoccuparsi: in genere il nostro cervello e sempre ampiamente irrorato di sangue e funzionale. Tuttavia, quando usiamo alcune funzioni cerebrali, la richiesta di energia del nostro cervello aumenta. Ogni stimolo che proviene dall’esterno deve essere elaborato. Che sia l’ennesima puntata di Uomini e donne o la quinta sinfonia di Bach il vostro cervello si impegna come meglio può ad elaborare lo stimolo in ingresso, aumentando il suo metabolismo.
Benché nei film horror splatter sembriamo una fonte infinita di sangue, nella realtà le nostre risorse energetiche sono limitate. Quindi, se ci sono 5000 stimoli in ingresso il nostro cervello deve elaborarne ad esempio 200 e cancellare i restanti 4800. Ovviamente, si tratta dei 200 stimoli più importanti per noi, in particolare quelli che meglio possono assicurare la nostra sopravvivenza.
L’attenzione ci permette di concentrarci solo sugli stimoli che per noi sono più importanti, anche negli ambienti ricchi di stimoli (come alle feste, o in discoteca, o nella folla). Ed è grazie a lei quindi se riusciamo a gestire in maniera funzionale la nostra attività metabolica cerebrale.
2. L’attenzione vi permette di giocare a “Dov’è Waldo” (e non solo)
Avete mai giocato a dov’è Waldo? (In italiano si chiama “Dov’è Wally”) Io sì, ma lo odiavo. Non perché il gioco fosse brutto, ma perché era estremamente faticoso.
La nostra attenzione ci permette di eliminare alcune informazioni esterne e concentrarci solamente sulle caratteristiche possedute da ciò che stiamo cercando, o che ci interessa. Questo tipo di attenzione si chiama appunto Attenzione Selettiva.
Ad esempio, nel video di sopra in molti non riescono a vedere il gorilla che attraversa il campo. Questo perché avete fornito al vostro cervello l’informazione “Presta attenzione solo a ciò che indossa una maglietta bianca”. Da quel momento in poi il vostro cervello è impegnatissimo ad eliminare tutti gli altri stimoli che non rispondono a questa caratteristica, permettendovi di seguire solo ciò che vi interessa.
Vi dirò di più, potete concentrare la vostra attenzione selettiva su diverse cose:
Su un punto dello spazio, tipo quando deve entrare il vostro amico dalla porta e voi siete pronti ad urlare “SORPRESAAA” per il suo compleanno, causandogli un probabile attacco cardiaco;
Su un oggetto, quando state montando il vostro computer e ci sono 650 cavi che si intrecciano e a voi ne interessa solo uno e provate l’impulso di tagliarli tutti con aggressività;
Su una caratteristica, come quando volete l’orsetto gommoso rosso, alla fragola e dovete trovarlo in mezzo a cinquanta orsetti di tutti i colori.
Ancora meglio: potete combinare queste funzioni dell’attenzione. Un esempio combinato è quando il vostro amico arrabbiato perché l’avete spaventato lancia il vostro orsetto gommoso (oggetto) rosso (caratteristica) in giardino (spazio) e voi lo cercate disperatamente, perché lo volevate davvero tanto.
3. L’attenzione vi rende novelli James Bond
Ricordo chiaramente che ad un certo punto della mia esperienza liceale controllavo se le persone stessero parlando di me origliando in loro presenza (che è un controsenso, ma ora vi spiego meglio). Semplicemente fingevo di fare altro ma spostavo la mia attenzione verso di loro, guardandoli anche “con la coda dell’occhio”, ossia senza spostare le pupille. Ed ha funzionato benissimo, fino a quando la gente non si è accorta che lo facevo. In realtà ha continuato a funzionare anche dopo, perché non ero al centro della loro attenzione (e ho fatto anche il gioco di parole), ma vabbè, questa è un’altra storia.
Quello di cui vi sto parlando, in breve, è dell’attenzione Covert. Abbiamo la capacità di spostare la nostra attenzione senza muovere gli occhi o altro nel nostro corpo. Un certo grado di attenzione Covert è sempre attivo nel nostro corpo e tende ad aumentare in relazione a quanto ci sentiamo in pericolo.
Ad esempio, siete in mezzo ad una foresta e, con la coda dell’occhio vedete qualcosa strisciare velocissimo per terra. Ancora prima di poterci pensare sobbalzate, perché la reazione alla paura si pensa segua un percorso sotto-corticale (vuol dire che in determinati casi è automatica, ma non mi perdo in altri papiri lunghissimi di spiegazione).
Più siete preoccupati più la vostra attenzione covert diventa suscettibile di attivazione. Per questo di notte al buio sentite scricchiolare qualunque cosa possa scricchiolare, anche i muri.
L’attenzione Overt invece è quello che vi aspettate: è l’attenzione relativa al movimento degli occhi (come quando vi concentrate su un libro), o della testa (se ad esempio state spostando la vostra attenzione su un odore e la avvicinate alla fonte).
4. L’attenzione è il vostro personale salvavita Beghelli
Chi nella sua vita non ha fatto la figura in classe di urlare qualcosa di estremamente sconcio esattamente mentre si zittiscono tutti? Con il risultato che tutti si girano verso di voi, incluso il professore? Bene, ciò che fa girare tutti verso di voi è anche ciò che vi fa girare verso le macchine che arrivano a 300 km/h suonando il clacson, impedendovi di camminarci sotto.
Sto parlando dell’attenzione esogena (o transiente). Quando il nostro cervello rileva degli stimoli particolarmente forti o che sono potenzialmente fondamentali per la nostra sopravvivenza (tipo se qualcuno chiama il nostro nome, o le parole come fuoco, pericolo, attento, aiuto, ecc) sposta automaticamente la nostra attenzione verso lo stimolo.
C’è di più: per questioni di sopravvivenza non potete bloccare l’attenzione esogena! Quindi se state studiando e uno dei vostri amici ha una passione per il metal che lo porta ad urlare ogni tanto mi dispiace, non c’è modo di ignorarlo.
L’attenzione esogena è tipicamente overt: uno stimolo molto saliente vi porta automaticamente a girarvi con tutto il corpo (o perlomeno con gli occhi) nella direzione da dove proviene. Questo perché la parte che vede meglio della pupilla è il suo centro, quindi centrare una potenziale minaccia con lo sguardo è fondamentale per raccogliere più informazioni possibili!
L’attenzione esogena è velocissima, ma dura pochissimo: avete identificato lo stimolo? Vi siete girati verso di esso? Basta, si è già stancata. Lascia il resto del lavoro a sua sorella, l’attenzione endogena.
5. L’attenzione vi permette di parcheggiare anche se alla radio c’è Young Signorino
Non partite prevenuti: non ho fatto alcuna implicazione negativa! Facciamo finta che state guidando e alla radio parte l’iconica “Mmm ha ha ha” e voi non potete resistere al dimenare il vostro corpo al ritmo di “Alfa alfa alfa beto ah uh ah uh ah uh ah”. Ma cercate parcheggio, non potete farlo!
Vostro malgrado dovete spostare la vostra attenzione endogena (ossia controllata da voi, “che viene da dentro” alla lettera, anche chiamata “attenzione sostenuta”) verso la strada, cancellando purtroppo il meraviglioso brano in sottofondo. L’attenzione endogena è più lenta ad attivarsi (ancora più lenta se siete restii a cancellare il brano in sottofondo) della sua sorella esogena, ma potete mantenerla attiva anche per lunghi periodi.
Se state cercando parcheggio la vostra attenzione endogena sarà selettiva (ne abbiamo parlato al punto 2, ricordate?), mirata alla ricerca di uno spazio vuoto. In genere l’attenzione endogena inizia a scemare dopo mezz’ora (perché per noi è incredibilmente faticoso mantenerla attiva: per questo studiare o seguire le lezioni è difficilissimo!), quindi vi conviene trovare il parcheggio presto.
Il vostro amico che studia psicologia (malvagio) vi fa uno scherzo: alza il volume della canzone al massimo. La vostra attenzione endogena non ce la fa più: non riesce più a cancellare gli stimoli che non vi interessano e Young Signorino vince ancora. La discoteca ve la dovrete godere in macchina.
A meno che non siete di quelle persone che riescono a studiare mentre sentono la musica (vi invidio!). In questo caso, in qualche maniera, siete più abituati alla musica che al silenzio e la vostra attenzione endogena funziona lo stesso (alla faccia del vostro amico).